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Scuola. Ecco Prius, il progetto per educare sul rischio ustioni

L'esperto: "Il 25% degli ustionati sono bambini, è importante formare gli adulti"

ROMA – Dal ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità, un progetto pilota per prevenire i rischi delle ustioni domestiche. Si chiama “PRIUS- Prevenzione degli Incidenti da Ustione in età Scolastica”, ed è rivolto ai bambini, ma coinvolge anche gli adulti.

ustioni

“Tanti ‘casini’ li fanno i genitori, andando, per esempio, in giro per casa con il pentolino d’acqua bollente e un bambino tra i piedi, o facendo bagnetti con acqua troppo calda- spiega all”agenzia Dire Alessandro Masellis, medico specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica e tra i curatori dell”iniziativa- bisogna istruire innanzitutto loro, anche perché le ustioni possono aggravarsi oppure no a seconda dei primissimi interventi di soccorso”. Il progetto “nasce da un”esperienza lunga ormai decenni, quella del Consiglio Euro-Mediterraneo sulle Ustioni, organizzazione con sede a Palermo che ha membri in tutti i paesi dell”Europa e del Mediterraneo e la cui rivista, ”Annuals of Burns and fire disasters” rappresenta ormai da più di trent’anni una delle più importanti riviste scientifiche sulla materia- dichiara il medico- il progetto è stato pensato in particolare per i bambini in età pediatrica, considerando che questi rappresentano ogni anno il 20-25% degli ustionati e che gli incidenti nel 95% dei casi avvengono in ambiente domestico e sono quasi tutti possibili da prevenire”.

Oltre a corsi dedicati alla prevenzione e al primo soccorso, gli organizzatori di PRIUS hanno sviluppato dei materiali didattici utilizzando un linguaggio adatto ai più piccoli e studiato insieme ad esperti e psico-pedagogisti. Coinvolte nel progetto pilota, fino ad ora, 8 città italiane (Torino, Milano, Padova, Verona, Roma, Napoli, Brindisi, Palermo) in cui ci sono centri specializzati sulle ustioni, ma l’ambizione del PRIUS è di estendersi su scala nazionale. Le attività sono articolate in diverse fasi che hanno coinvolto classi di bimbi della scuola materna ed elementare fino ad otto anni di età, che sono stati sottoposti a test per capire il grado di consapevolezza del rischio: “avevano una conoscenza dei rischi presentati bassina, ne riconoscevano circa il 30%. Dopo il test si è fatto il corso e poi si è rifatto esattamente lo stesso test, conseguendo risultati migliori (37%). In ambienti come la cucina la conoscenza del rischio è salita dal 30 all”80%” spiega Masellis. “Mi piace sottolineare- dichiara il chirurgo- che un test è stato fatto anche su genitori e adulti, dove si valutano anche le manovre di primo soccorso: il miglioramento delle risposte corrette è stato del 50%”. Le scuole interessate al progetto possono contattare l”assessorato alla salute della propria regione.

2016-05-14T16:32:32+02:00