C’erano una volta due greci di nome Achille e Alessandro che erano fratelli. Stavano pianificando il loro prossimo attacco: il loro esercito infatti aveva appena perso la battaglia per la conquista della città di Troia. Un mese dopo finirono di pianificare l’attacco.
I Greci decisero di costruire una balena di legno gigante in modo da poter contenere tutto l’esercito. Durante la notte del 500 a. C., con la balena di legno si appostarono a fianco delle mura della città di Troia.
Un quarto dell’esercito uscì dalla balena, salì sulla balena e scavalcò le mura della città. Achille fu il primo a uscire e si portò dietro quaranta uomini.
Uccisero tutti i Romani di vedetta senza farsi vedere, intanto i guerrieri nella balena stavano sfondando le porte della città.
Appena le porte della città furono aperte, iniziò la battaglia. Achille e Alessandro riuscirono a penetrare nel palazzo del re, però i Romani avevano preparato una trappola, ma loro due non ci cascarono, ma ad Alessandro cadde una scarpa.
Nel frattempo i Greci stavano per sconfiggere tutti i guerrieri romani. Loro pensavano ormai di aver vinto la battaglia, ma alcuni romani si erano nascosti e durante la notte diedero fuoco all’accampamento greco. L’unico modo quindi per sconfiggere i romani era prendere la corona del re.
Per fortuna Alessandro e Achille trovarono il re romano Ettore, lo legarono ad un muro e lo convinsero a dire loro la combinazione della cassaforte dove era nascosta la sua corona.
Aprirono la cassaforte, ma quando fu aperta, capirono che dovevano ancora sbloccare un portale. Ci riuscirono e quando entrarono nel portale trovarono la corona che però era su una montagna di zucchero filato. La scalarono e quando ebbero preso la corona uscirono dal portale prima che si richiudesse.
Quando uscirono però non trovarono più Ettore, perché i Romani lo avevano liberato e portato via.
Achille e Alessandro li inseguirono e quando li raggiunsero in un bosco presero Ettore e sua moglie Gaia e li mandarono via definitivamente. L’impero romano era così sconfitto per sempre.
Giulio Gottardo, Costantino Magliulo, Laura Veselinovich
classe IVC
scuola primaria U. Saba
I.C. Roiano-Gretta Trieste