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Giornata Mondiale degli Oceani. Wwf, allarme riscaldamento delle acque

Giornata per sensibilizzare i cittadini sugli effetti che i cambiamenti climatici hanno su oceani e mari

oceani meduseROMA – Mare bollente, pesca insostenibile, tante varietà di fauna e flora in estinzione o in declino. È questo il tragico quadro svelato dal Wwf nella Giornata degli Oceani che si celebra oggi 8 Giugno. L’aumento di CO2 nell’atmosfera e il conseguente cambiamento climatico in atto sta avendo effetti non di poca rilevanza direttamente sugli oceani, la porzione “blu” del pianeta che svolge un ruolo cruciale nella stessa regolamentazione del clima. I mari e gli oceani assorbono mille volte più calore dell’atmosfera e hanno trattenuto fino ad oggi il 90% dell’energia in più derivante dall’incremento dei gas serra dovuti all’azione umana. Nel mese di aprile 2016, gran parte dei mari e degli oceani hanno sperimentato condizioni molto più calde della media con temperature tra le più alte mai registrate. Tra tutti gli oceani, in particolare, il record di calore si è registrato nell’Oceano Indiano. Nella pratica, l’aumento di CO2 produce una diminuzione del pH, il che porta a un’acidificazione vera e propria di ecosistemi fondamentali anche per la vita umana. Basti pensare al pesce che mangiamo. Secondo il Wwf, dall’inizio dell’era industriale l’acidificazione delle acque sarebbe aumentata del 26%. Con l’attuale acidificazione, il rischio è quello di perdere le barriere coralline entro il 2050.

Un indicatore di quanto sta accadendo – specialmente nel Mediterraneo – è la grande diffusione delle meduse che cresce con il riscaldamento delle acque, con la distruzione degli ecosistemi marini e con la modificazione delle catene alimentari dovuta alla pesca insostenibile ed eccessiva. “I cambiamenti climatici non influenzeranno solo la vita dei mari e degli oceani, ma quella di milioni di persone che abitano le loro coste – ha dichiarato Donatella Bianchi, Presidente del WWF Italia  – La fisionomia stessa delle coste europee cambierà, con forti impatti non solo ambientali ma sociali ed economici. Se il mare fosse una nazione, sarebbe la settima più importante economia al mondo: per questo, accanto all’applicazione veloce e rigorosa delle misure necessarie a raggiungere l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale al massimo a 2°C, fissato nell’Accordo di Parigi, vanno parallelamente prese misure efficaci per fermare la distruzione degli stock ittici e per salvare la risorsa marina di cibo e lavoro per oltre 800 milioni di persone nel mondo”.

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Il cambiamento, quindi, deve partire da ognuno di noi: evitare che le acque del pianeta si inquinino con materiali non decomponibili come la plastica, proteggere i mari dalla pesca illegale e cercare di riservare tutte le accortezze possibili per fermare il riscaldamento globale.

Per sensibilizzare gli italiani sulla pesca sostenibile e la ricchezza della biodiversità marina è partita la campagna informativa del WWF – condotta insieme alla Marina Militare – che quest’anno viaggia a bordo della storica nave scuola Amerigo Vespucci. L’obiettivo è svelare a migliaia di visitatori che salperanno sulla mitica nave ammiraglia, quanto il Mediterraneo faccia parte della nostra storia e della nostra identità culturale, quante bellezze ci siano da scoprire e soprattutto da difendere. In particolare, l’attività di sensibilizzazione è legata ai temi della campagna internazionale WWF Fish Forward sul consumo sostenibile del pesce. Partita lo scorso aprile da Cagliari e Trapani,sono previste ancora 3 tappe: Genova (10-13 giugno), Napoli (27 giugno – 2 luglio) e Livorno (5 luglio).

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2018-06-05T15:08:55+02:00