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La Storia dall’Era Arcaica all’Era Quaternaria

Elisa C. I.C. Via Bravetta - Roma

Studiando i fossili gli scienziati hanno scoperto le prime forme di vita sulla terra.

 

L’ Era Arcaica ebbe inizio con la formazione della Terra, 5 miliardi di anni fa.

 

 

 

 

 

I primi esseri viventi comparvero nel mare, erano unicellulari, cioè formati da una sola cellula (tipo i batteri e le alghe azzurre).

 

Verso la fine dell’Era Arcaica, sempre negli oceani, si svilupparono i primi esseri pluricellulari cioè formati da molte cellule, erano invertebrati senza scheletro (tipo meduse).

 

L’Era Primaria è iniziata 570 milioni di anni fa ed è terminata 230 milioni di anni fa.

Nel mare si svilupparono le alghe verdi; le alghe verdi arricchirono l’acqua d’ossigeno.

Nel mare comparvero le spugne e i trilobiti protetti da una corazza, con il tempo anche altri pesci.

 

 

Sulla terraferma si svilupparono le piante. Grazie all’ ossigeno si diffusero i primi insetti.

Dopo un lungo periodo di caldo il livello dei mari si riduce e i pesci, dopo una lentissima evoluzione, si adattarono a vivere sulla terraferma e nascono i primi anfibi.

Lentamente la Terra si ricoprì di felci ed equiseti, nacquero i primi rettili.

 

 

230 milioni di anni fa ebbe inizio l’era secondaria, i dinosauri divennero padroni del mondo.

I più temibili predatori erano il t-rex e il velociraptor, il più grande era il brachiosaurus, il triceratopo era munito di corna per difendersi dai predatori e gli pterosauri erano i dinosauri volanti.

 

Comparvero i primi mammiferi che allattavano i loro cuccioli.

I primi uccelli dell’era secondaria non potevano volare a lungo.

65 milioni di anni fa i dinosauri si estinsero. Probabilmente a causa di un asteroide che sterminò gli erbivori e di conseguenza anche i carnivori. Il cratere di oltre 200 chilometri di diametro è stato ritrovato a largo della costa del Messico.

65 milioni di anni fa, grazie alla scomparsa dei dinosauri, i mammiferi popolano la Terra e comincia l’Era Terziaria. I mammiferi si sono evoluti molto e alcuni si sono estinti ma altri sono arrivati a noi esattamente come erano 65 milioni di anni fa.

 

 

Durante l’era terziaria compaiono le scimmie, a cui siamo parenti. I primati si distinguono perché hanno gli occhi posti sotto la fronte, hanno la vista a colori e soprattutto sono dotati del pollice opponibile. Mentre i primati non umani sono quadrupedi, l’uomo è bipede ed è l’unica specie di ominide ancora in vita.

I più antichi ominidi risalgono a 5 milioni di anni fa, nati in africa. Grazie alla loro natura bipede potevano vedere più lontano nella savana e potevano usare le mani per afferrare oggetti. Impararono ad assumere la posizione eretta.

Gran parte degli ominidi dell’era terziaria vengono chiamati australopitechi, lo scheletro più completo mai ritrovato è quello di Lucy, alta solo un metro e dieci, con un corpo simile a quello di una scimmia, sappiamo dal suo scheletro che era bipede. Dalla sua dentatura si è dedotto che gli australopitechi fossero anche onnivori.

 

 

L’Era Quaternaria iniziò circa due milioni di anni fa e prosegue fino ad oggi.

l’Era Quaternaria si suddivide in due grandi periodi:

  • Preistoria (i primi uomini alle prime forme di scrittura)
  • Paleolitico
  • Neolitico
  • Storia (dall’invenzione della scrittura fino ad oggi)

 

HOMO HABILIS

Due milioni e mezzo di anni fa, in Africa, fece la sua comparsa una nuova specie di ominide chiamata Homo Habilis. Aveva il cervello più grande e le mascelle meno sporgenti degli Australopitechi. I primi strumenti in pietra, chopper, furono fabbricati da questi ominidi mediante la scheggiatura (batteva le pietre una contro l’altra). Il chopper serviva per tritare radici e noci e per staccare la carne dalle ossa degli animali. L’Homo Habilis era onnivoro, si nutriva di vegetali e carne.

 

HOMO ERGASTER

Circa un milione e mezzo di anni fa, nella savana africana, si scoprì una nuova specie di Homo, l’Homo Ergaster (artigiano).

Era più alto e aveva un cervello più grande dell’Homo Habilis.

Sapeva scheggiare la pietra ottenendo sassi molto taglienti: le amigdale (a forma di mandorla) che usava come coltelli, come zappe, come accette e, fissate ad un bastone, come asce o lance.

Viveva in grotte soleggiate e vicino a corsi d’acqua; comunicava con suoni e gesti.

Era nomade (si spostava per cercare il cibo) e compì vere e proprie migrazioni giungendo in Europa e in Asia.

L’Homo Ergaster fu il primo che ha imparato ad usare il fuoco.

Tutti gli esseri viventi prima di lui fuggivano alla vista del fuoco, finche qualcuno ebbe il coraggio di staccare un rametto e di prendere il fuoco.

i primi focolari risalgono a circa 700 000 anni fa.

Gli uomini inizialmente conservavano il fuoco; perché non sapevano accenderlo, quindi dedicavano molta attenzione a tenerlo acceso.

Solo dopo molto tempo l’uomo imparò ad accendere il fuoco e scoprì che bisognava solo percuotere due sassi.

Per l’evoluzione dell’uomo fu importantissima questa scoperta perché l’uomo imparò a cuocere gli alimenti, a tenere lontane le belve, a fare luce e calore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elisa C.
I.C. Via Bravetta – Roma

2016-07-01T11:28:26+02:00