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WeChat spopola in Cina, un’app per chattare e non solo

Oggi è diventato impossibile vivere in Cina o in una comunità cinese senza sapere di cosa si tratta

wechatROMA – WeChat è l’app per smartphone più popolare in Cina, e che conta 800 milioni di utenti in tutto il mondo. Il suo inventore, Zhang Xiaolong, è ormai un personaggio di culto per le centinaia di milioni di cinesi che la usano in ogni momento della giornata.

Wechat: infiniti servizi in una sola app

Il 90% di coloro che impiegano internet sono connessi con un telefono e passano un terzo del loro tempo online. Oggi è diventato impossibile vivere in Cina o in una comunità cinese senza sapere di cosa si tratta: con WeChat – oltre a tenere i contatti con gli altri utenti – è possibile pagare il drink all’ora dell’aperitivo, prendere l’autobus o un taxi senza avere paura di perdersi, organizzare il lavoro dei dipendenti e, contemporaneamente, curare l’allestimento dei fiori per il matrimonio della propria figlia. Se si è fuori forma, è anche possibile mettersi in contatto con un personal trainer dall’altra parte del mondo e, insieme a un gruppo di sconosciuti con cui si condividono l’età e il peso da smaltire, si condividono diete ed esercizi.

Si tratta di un’applicazione molto potente che, oltre alle funzioni più avanzate di messaggistica (come Whatsapp o Telegram o lo stesso Messenger) mette insieme i servizi di altre app quali PayPal, Facebook, Uber, Amazon, Expedia, Spotify. E non solo: WeChat da’ la possibilità di scegliere il medico di fiducia del sistema sanitario, chiedere ricette mediche e prenotare visite specialistiche, collaborare con la polizia segnalando reati o incidenti, trovare una camera in affitto per una sola notte, fare investimenti in borsa, pagare le tasse, mandare soldi ai figli in vacanza, trovare parcheggio e fare donazioni di beneficenza.

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Il test di Bloomberg

Una giornalista di ‘Bloomberg’, la principale testata economica internazionale, si è chiesta come reagirebbero gli occidentali se anche nei loro Paesi esistesse un’applicazione simile: dopo un soggiorno a Pechino, per prima cosa ha scaricato sul proprio smartphone l’applicazione, e improvvisamente la sua vita è cambiata rispetto a quella dei suoi colleghi di Londra o New York. “Non sembra niente di speciale, quando la apri la prima volta”, ha scritto in una lunga corrispondenza Dune Lawrence. “Un lungo flusso di chat, apparentemente non c’è altro, ma se scorri verso il fondo, un piccolo menu di navigazione ti apre le porte di un altro mondo”.

La strategia del QR code

Ad ogni utente viene assegnato un codice QR (quel simbolo quadrato pieno di punti neri o bianchi). La scansione del codice ha sostituito la stretta di mano e i biglietti da visita sono finiti nel museo. “Il termine cinese per questo rituale, sao yi sao, diventa rapidamente familiare- ha scritto la Lawrence – Tutti (e quasi tutto) su Wechat ha un codice QR, e la sao yi sao-azione con il telefono è costante in ogni momento della giornata e stranamente soddisfacente”. Secondo la corrispondente di ‘Bloomberg’, “WeChat ha trasformato Pechino in un posto molto diverso dalla città che ho vissuto dal 2006 al 2009. Ci sono meno attese e meno file, ovunque. Durante il mio primo periodo in questa città dovevo pagare tutto in contanti. Adesso basta il telefono e le carte di credito non servono più a nulla”.

di Rino Farda

2016-07-05T15:41:26+02:00