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Più soldi ai Prof migliori? Ma come li individuiamo?

Leonardo Fattori Scuola Secondaria di primo grado “Puccini” di Firenze

 

Gli istituti quest’anno hanno cercato di trovare criteri per scegliere i prof che meriterebbero una somma più alta rispetto agli altri colleghi. Da Nord a Sud troviamo un puzzle davvero vario da questo punto di vista: alcune scuole hanno preparato una specie di classifica a scopo didattico ovvero daranno dei punti ai professori che faranno attività extrascolastiche o altre attività piacevoli per gli alunni. E saranno i presidi ad avere l’ultima parola per decidere la pagella del buon docente.
La tensione cresce per l’avvicinarsi del 31 agosto, la data in cui verranno annunciati i vincitori a livello nazionale in ogni scuola. Intanto il ministero dell’istruzione ha iniziato un monitoraggio per avere una situazione chiara dei disagi creati da questa riforma: “Per noi è una novità, ma in Francia e Inghilterra il sistema è rodato” dice Giovanni Biondi, presidente dell’Indire. Nel comitato che si occupa di valutazione ci sono insegnanti, genitori e, per le superiori, anche un rappresentante degli studenti. Il ministero ha stanziato un fondo di 200 milioni di euro, cioè in media 23mila euro lordi a istituto. Quanto riceverà il “buon insegnante” dipenderà dai criteri scelti: si può pensare a una cifra intorno ai 500 euro, ma dipenderà dai criteri adottati dal singolo istituto scolastico.
Subito si sono levate varie voci dalle scuole: ”Il lavoro docente va valorizzato anche economicamente – spiega un preside di Piacenza, Mario Magnelli del Comprensivo di Fiorenzuola – ma il riconoscimento deve essere condiviso e sereno”. Il rischio altrimenti è quello di avvelenare il clima tra prof in competizione. Fra le ipotesi in considerazione c’è anche quella di premiare i docenti che hanno fatto da tutor ai neoimmessi in ruolo. ”Si può discutere come assegnarle – dice Floriana Buoncuore, dell’ istituto Tozzi di Siena – ma sono risorse aggiuntive per le scuole. Vanno a premiare chi aiuta i ragazzi a crescere, dipende da noi usarle bene”. I professori sono bravi quando trovano attività alternative ma allo stesso tempo didattiche usando, per esempio, dei film o dei libri interattivi che stimolino la già scarsa attenzione dei ragazzi, che di solito regge al massimo 10-15 minuti di seguito.
Ho pensato molto mentre scrivevo questo articolo e alla fine ho deciso che secondo me un professore si valuta dal suo cuore e dall’impegno che ci mette nel fare il suo lavoro. Un “bravo professore” è tale quando riesce a far diventare la scuola tanto odiata dai ragazzi un luogo bello e dove i ragazzi desiderano andare, oppure riesce a insegnare a un ragazzo con difficoltà tutto il programma della sua materia. Insomma, diamoci dentro e troviamo i “bravi professori”!

Leonardo Fattori
Scuola Secondaria di primo grado “Puccini” di Firenze

2016-07-26T10:16:52+02:00