ROMA – Dall’1 al 30 ottobre otto citta’ italiane ospiteranno il Festival dell’Ottobre africano. Palcoscenici da Roma a Milano, passando per Torino, Napoli, Bologna, Reggio Emilia, Parma e, per la prima volta, Modena.
Un appuntamento che da 14 anni porta in Italia, col sostegno di ong, associazioni e mondo dell’imprenditoria, la cultura di quel vasto e poliedrico continente.
Un’occasione, al contempo, per sconfiggere i pregiudizi e riflettere sui temi quali l’ingiustizia sociale, le disuguaglianze e lo sfruttamento. Sfruttamento tanto di quello in senso ‘post coloniale’, quanto dei tanti migranti che finiscono nelle maglie degli scafisti o di traffici illeciti. Ma piu’ che dell’Africa, forse sarebbe piu’ giusto definirlo il ‘Festival degli africani’. Ieri, alla Camera dei deputati, a Roma, l’incontro di presentazione dell’evento.
Ottobre Africano, le mille facce di un continente
“E’ importante raccontare la complessità dell’Africa ma soprattutto dei suoi tanti talenti nella scienza, nella ricerca, nel business, nell’arte”. Così Khalid Chaouki, deputato parlamentare. “Una generazione di persone tanto diverse tra loro che obbliga l’Europa a conoscere non tanto l’Africa quanto gli africani. Anche quelli nati o trasferiti in Italia, e che qui lavorano producendo valore, “per far conoscere il volto positivo” di quel continente”.
Ottobre Africano, oltre la carità
Madrina dell’evento la cantante Fiorella Mannoia, che incita tutti a guardare oltre la semplice “carita’” che si offre a quei Paesi. Un passo in più avviando iniziative che diano ai giovani la possibilita’ di “di mandare avanti il proprio paese da soli: ridiamo l’Africa agli africani”. “Quello che dobbiamo fare – prosegue – e’ dare ciascuno di noi il nostro contributo per la distensione. L’ignoranza genera violenza. Io non demonizzo la paura perche’ e’ un sentimento umano, ma per combatterla ci vuole la conoscenza. Quale maniera migliore per aiutarci e accoglierci reciprocamente se non attraverso la musica e il cibo?”.
Ottobre Africano, cibo, cultura e tanto altro
Il cibo sarà un elemento centrale di questo festival. Grazie anche alla competizione culinaria IncontroCucina, a cui collaborano anche Slow Food e il Genovino d’oro. Ai concorrenti – appartenenti a varie comunita’ straniere – il compito di preparare una pietanza tipica del proprio paese d’origine, e alla giuria scegliere non solo la piu’ buona ma anche la piu’ vicina alle tradizioni di quella terra. Infine, accanto all’arte e la cultura culinaria, anche attivita’ di sviluppo. “Per aiutare concretamente l’Africa, l’Italia puo’ fornire la lunga esperienza delle nostre Piccole e medie imprese, tutto il loro know-how: per questo Assobiomedica – Federazione di Confindustria che rappresenta le imprese che forniscono alle strutture sanitarie dispositivi medici – e’ qui. Siamo convinti che non solo la sanita’ e’ un diritto, ma e’ anche un processo industriale. Dall’organizzazione all’offerta dei prodotti, un altro modo per creare sviluppo” dice Fernanda Giellona, Direttore Generale Assobiomedica. Da qui anche l’idea di organizzare il prossimo 20 ottobre a Roma, all’Universita’ Lumsa, il Convegno internazionale dal titolo ‘La cultura industriale italiana per lo sviluppo dell’Africa’. Sul sito ottobreafricano.org il programma completo del Festival, che offre una varieta’ di appuntamenti. Arte, musica, danza, cinema, letteratura, workshop e proiezioni, e anche momenti dedicati ai piu’ piccoli.