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Emigrazione italiana: sono più di 100 mila i giovani all’estero

Emigrazione italiana: tutti via. Sono più di 100 mila i giovani italiani tra i 18 e i 30 anni che nel 2015 si sono trasferiti all’estero

emigrazione italianaROMA – Tutti via dall’Italia. Sono più di 100 mila i giovani italiani che nel 2015 si sono trasferiti all’estero su un totale di  189.699 iscrizioni all’Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero). È questo l’agghiacciante quadro presentato a Roma nei giorni scorsi dalla fondazione Migrantes.

Una cifra che fa balzare le migrazioni dei giovani sotto i 34 anni al 36%. L’indagine, all’interno del Rapporto Italiani nel Mondo 2016, mostra come siano cresciuti gli studenti e i laureati che scelgono l’Europa per realizzarsi lavorativamente.

Per i Millenials (i giovani tra i 18 e i 30) la scelta, quindi, di partire non è più così difficile. Piuttosto difficile è, invece, la scelta di rimanere nel proprio Paese.

Molti iniziano a conoscere le opportunità che il mercato del lavoro internazionale offre già durante gli anni della laurea mentre altri decidono di emigrare dopo essersi formati completamente in Italia. Tra i motivi principali che spingono quest’ultimi a partire, ovviamente, la difficoltà a trovare offerte di lavoro che possano soddisfare le loro aspettative e la convinzione che un periodo di studio e/o lavoro all’estero possa migliorare la loro situazione.

Emigrazione italiana: la Lombardia la prima regione per partenze, la Germania la prima per trasferimenti

Tra le mete estere preferite la Germania mentre è in calo la scelta di partire oltreoceano per trasferirsi in America. La Lombardia, invece, con 20.088 partenze, è la prima regione in valore assoluto per partenze, seguita dal Veneto con 10.374. Al terzo posto la Sicilia con 9.823.

“Oggi il fenomeno degli italiani migranti ha caratteristiche e motivazioni diverse rispetto al passato. – ha scritto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – Riguarda fasce d’età e categorie sociali differenti. I flussi tuttavia non si sono fermati e, talvolta, rappresentano un segno di impoverimento piuttosto che una libera scelta ispirata alla circolazione dei saperi e delle esperienze. I giovani, però, devono poter tornare”.

Dello stesso parere il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi: “La notizia mi ha fatto male ed è per questo che dobbiamo rendere il Paese più semplice. I ragazzi che vogliono andarsene hanno tutto il diritto di farlo, noi dobbiamo creare un clima che permetta loro di tornare”.

2017-05-09T17:55:50+02:00