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Spotify malware: con la versione desktop risuonano anche i virus

Si sta diffondendo in questi giorni lo Spotify malware. Un virus in cui ci si può imbattere se si è installata sul proprio pc la versione desktop

Spotify viola il copyright

spotify malwareROMA – Brutte notizie per gli amanti della musica. Si sta diffondendo in questi giorni lo Spotify malware. Un virus in cui ci si può imbattere se si è installata sul proprio pc la versione desktop della piattaforma di streaming.

Un pericolo che si nasconde tra gli account gratuiti, essendo questi utilizzabili grazie ai banner pubblicitari che ne permettono l’esistenza. Spotify, quindi, dà ma sembra anche togliere. Sono proprio i banner pubblicitari e le pubblicità intermezzo a dare qualche problema.

Spotify malware: un utente ha fatto la sconvolgente scoperta

A fare questa triste scoperta è stato un utente della piattaforma. L’appassionato di musica e informatica si è accorto di alcune stranezze che si manifestavano all’avvio dell’applicazione. Aprendo Spotify, infatti, si apriva contemporaneamente il browser predefinito, indirizzando il malcapitato utente verso siti infetti. In alcuni casi, lo Spotify malware è stato installato automaticamente.

L’inconveniente è capitato a un gruppo ristretto di persone. Ristretto ma comunque abbastanza per far scattare l’allarme. Dopo la segnalazione dell’utente sulla Spotify Community, la piattaforma di streaming è, infatti, subito passata all’azione. Anche perché il problema, nato con Windows 10, si è, poi, diffuso anche su Mac e Linux.

Spotify, così, ha immediatamente avviato le sue indagini e rilasciato un fix che dovrebbe permettere di ovviare al problema. L’azienda, però, non ha spiegato nei minimi dettagli quanto accaduto. Si è limitata a dire che adesso non c’è più nulla di cui preoccuparsi. “Un piccolo numero di utenti ha riscontrato un problema con siti web discutibili, a causa di un annuncio pubblicitario sul nostro software gratuito. Ora abbiamo identificato e rimosso la fonte del problema. Continueremo a monitorare la situazione”. Sconosciuto, così, è rimasto il nome dell’inserzionista da cui tutto è partito. Per fortuna degli utenti, l’importante è che Spotify abbia “spento” la minaccia.

2017-05-26T15:09:31+02:00