hamburger menu

Disastri aerei, ecco le star scampate alla morte

Ci sono numerose celebrities che si sono salvate da un incidente per aver cambiato biglietto

Jetcost ha selezionato le storie di alcuni personaggi famosi che hanno evitato la morte per aver cambiato volo all’ultimo minuto

11 settembre 2001 - wtcROMA – Quest’anno cade il 15esimo anniversario del tragico attacco al World Trade Center di New York in cui persero la vita migliaia di persone.
Ma non tutti sanno che alcuni personaggi famosi, come Mark Wahlberg, Seth McFarlane o Sam Mendes, quel giorno si salvarono perché all’ultimo momento non salirono su quegli aerei.
I loro non sono casi isolati, ci sono numerose celebrities che si sono salvate da un incidente per aver cambiato biglietto o preso un altro aereo all’ultimo minuto. Il potente motore di ricerca di voli e hotel www.jetcost.it ha selezionato alcuni dei casi più eclatanti.

Tra quelli che dovevano essere a bordo degli aerei l’11 settembre:

Mark Wahlberg
Il famoso attore americano di film come “Transformers 4” e “Ted” aveva prenotato un posto con i suoi amici sul volo American Airlines 11 che doveva volare da Boston a Los Angeles l’11 settembre 2001. All’ultimo minuto però cancellò la prenotazione a causa di un impegno a Toronto e noleggiò un jet privato. Quell’aereo su cui non salì si schiantò contro la Torre Nord del World Trade Center.

La cosa più strana di questa storia è che, invece di ringraziare la sorte, l’attore, immaginando di essere in uno dei suoi ruoli d’azione, quando più tardi gli chiesero cosa avrebbe fatto se si fosse trovato su uno degli aerei che si schiantarono sulle torri gemelle, rispose: “Se fossi stato su quell’aereo con i miei figli non sarei rimasto a guardare, ci sarebbe stato tanto sangue in quella cabina di prima classe, avrei preso in mano la situazione e alla fine avrei detto: ora andiamo ad atterrare in sicurezza da qualche parte, non vi preoccupate”.

Poco dopo, vedendo quanto scalpore stava suscitando la sua spavalderia, si scusò dicendo: “Prima di tutto voglio dire che speculare su questa tragedia e affermare che mi sarei comportato diversamente dal resto dei passeggeri è stato da irresponsabili, poi voglio chiedere sinceramente scusa alle famiglie delle vittime: non era assolutamente mia intenzione dire una cosa del genere”.

Seth McFarlane
Stranamente, anche il disegnatore, sceneggiatore e produttore americano, famoso per essere il creatore della serie animata “I Griffin”, doveva essere sullo stesso volo di Mark Wahlberg, da Boston a Los Angeles, l’11 settembre 2001. Dopo aver tenuto una lezione presso la Facoltà di Design del Rhode Island, in cui lui stesso studiò da giovane, andò a bersi un paio di drink con alcuni membri della facoltà. Il caso volle che la sua agenzia di viaggi gli comunicasse l’orario sbagliato del suo volo, alle 8:15, invece che alle 7:45. Quando si presentò in aeroporto la porta d’imbarco era già chiusa; più tardi venne a sapere che 15 minuti dopo il decollo il volo 11, che aveva perso, era stato dirottato e si era schiantato alle 8:46 nella Torre Nord del World Trade Center.

Quando gli chiesero come si sentiva, MacFarlane disse: “L’unica ragione per cui probabilmente non avrei avuto la reazione che ci si aspetterebbe è perché non potevo immaginare cosa stava succedendo, quindi sarebbe stato inutile entrare nel panico. Dopo quanto è accaduto è normale pensarci, la gente spesso si trova a un pelo dalla morte; basta attraversare la strada per essere investiti da una macchina … Nel mio caso, poi si è scoperto che quel disastro era legato a un evento molto più grande. Ma non posso tormentarmi troppo, io sono uno scrittore di commedie, devo tenere questa tragedia racchiusa in un angolino della mia testa”.

Sam Mendes
Il regista che ha vinto un Oscar per “American Beauty”, e ha diretto gli ultimi due film di James Bond “Skyfall” e “Spectre”, aveva una prenotazione su uno dei voli dirottati l’11 settembre 2001, in questo caso, il volo dell’American Airlines 77 che partiva dall’aeroporto di Washington Dulles ed era diretto a Los Angeles. L’aereo venne dirottato da cinque terroristi islamici dopo il decollo e si schiantò contro il Pentagono, uccidendo tutte le 64 persone a bordo e 125 nel palazzo del governo.

Per puro caso Mendes decise di cambiare programma e non salì su quel volo. Quando venne a sapere degli attentati e si rese conto che doveva essere su uno di quegli aerei, la sua prima reazione fu chiamare la donna che poi divenne sua moglie, Kate Winslet. Il regista raccontò che quell’evento trasformò il suo rapporto con l’attrice di “Titanic” “da amicizia, a qualcosa di più profondo”. Nel frattempo, nell’ottobre 2001, Kate era su un volo da Londra a Dallas con la figlia Mia, quando un passeggero, dichiarandosi un terrorista islamico, si alzò in piedi e gridò: “Andiamo a morire tutti insieme”. Per fortuna si trattò di un falso allarme e l’uomo venne arrestato poco dopo per aver suscitato paura tra i passeggeri; Kate potè così condividere l’esperienza traumatica con Mendes.

Altra cosa divertente di questa storia è che nel 2003, quando i due formalizzarono la loro relazione, decisero di non volare mai insieme in futuro per paura che la figlia di Kate, Mia, potesse rimanere orfana se fosse accaduto qualcosa a entrambi; stesso discorso per il figlio avuto dopo insieme, Joe.

Altri personaggi famosi scampati all’11 settembre

Oltre a quelle citate sopra ci sono altre celebrities che dovevano volare sugli aerei degli attentati dell’11 settembre, come il regista e scrittore Bobby Farrelly, noto per film come “Tutti pazzi per Mary” o “Io, me e Irene”, che aveva programmato di viaggiare martedì 11 settembre da Boston a Los Angeles per una proiezione anticipata nel pomeriggio del film a cui stava lavorando, “Amore a prima svista”, ma due giorni prima del volo anche il regista Tom Sherak lo aveva chiamato per invitarlo a partecipare a un gala di beneficenza per la sclerosi multipla, così Bobby decise di contattare l’American Airlines e cambiare il suo volo dall’11 settembre al 10.

L’attrice Jaime Pressly, star della serie “My Name is Earl” era in North Carolina e doveva andare a Los Angeles, ma non c’era nessun volo diretto disponibile. Aveva deciso di viaggiare sul volo 11 dell’American Airlines da Boston a Los Angeles, ma alla fine cancellò la prenotazione perché l’aereo partiva troppo presto.

Infine, Robert Redford, che si trovava a New York in quei giorni per diversi impegni, anche se non aveva un biglietto per il volo 93 della United Airlines stava pensando di acquistarlo, poi, visto che l’ultimo dei suoi appuntamenti era durato meno del previsto, decise di ripartire il giorno prima, il 10 settembre, con lo stesso percorso fatto il giorno seguente dall’aereo che si schiantò in un campo a Shanksville (Pennsylvania) .

Altri disastri aerei:

Un’intera squadra di calcio… Il Dalkurd FF Borlang
Una squadra di calcio della terza divisione svedese, il Dalkurd FF Borlänge, è scampata all’ultimo momento al disastro aereo della Germanwings sulle Alpi francesi cambiando il volo all’ultimo minuto, quando la squadra era già all’aeroporto di Barcellona.

I giocatori, che avevano fatto una trasferta, avevano i biglietti per andare da El Prat a Dusseldorf, e da lì un altro aereo che li avrebbe portati in Svezia. Il gruppo, ritenendo che i tempi d’attesa nello scalo di Düsseldorf fossero troppo lunghi, decise poi di cambiare i biglietti con la Germanwings acquistando gli ultimi posti disponibili su tre voli diversi per Monaco di Baviera. Evitarono così di morire sul volo che il co-pilota Andreas Lubitz fece precipitare tra le montagne sui monti della Provenza.

Il più fortunato… Maarten de Jonge
Questo ciclista professionista olandese che fa parte della squadra della Malesia, il Terengganu Cycling Team, non è famoso come i personaggi precedenti, ma il suo caso rientra a pieno titolo in questa lista, perché si è salvato dalla morte ben due volte.

Nel luglio 2014, non salì a bordo del volo MH17 che venne colpito da un missile mentre sorvolava l’Ucraina. “Avevo in programma di tornare in Malesia giovedì, ma all’ultimo momento scelsi un volo di domenica perché costava 300 euro in meno – raccontò ai media olandesi – era rimasto solo un posto e lo prenotai subito”. “Era un viaggio costoso, di oltre mille euro, la mia decisione di risparmiare mi salvò la vita – disse ancora – stavo per competere nel Tour di Taiwan. Scelsi un altro volo. Tutti poi mi chiamarono per sapere se ero vivo”.

La cosa curiosa di questo sportivo è che per lui era la seconda volta: aveva già evitato un’altra catastrofe della Malaysia Airlines. Nel marzo dello stesso anno non salì a bordo del volo MH370, poi misteriosamente scomparso. Anche in quell’occasione si salvò perché all’ultimo momento decise di scegliere un altro volo, trovandone uno migliore, diretto.

Anche un italiano… Christian Panucci
Anche l’ex giocatore del Milan e Real Madrid, l’italiano Christian Panucci, è tra i personaggi famosi scampati per miracolo alla morte. Panucci viaggiò nel 1996 con la squadra olimpica italiana negli Stati Uniti, ma a causa di un infortunio fu costretto a ritirarsi dal team, di cui era capitano, e a tornare in Italia. Grazie a un bagaglio smarrito perse il volo 800 dell’americana TWA da New York a Roma, che esplose in aria circa 12 minuti dopo il decollo; un disastro in cui morirono tutte le 230 persone a bordo.

2017-09-11T15:46:35+02:00