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La terza classe, tra neapolitan bluegrass e tarantelle americane

La band dal cuore di Napoli al Lincoln Memorial A/R

8 Novembre 2016

la-terza-classeNAPOLI – Per chi frequenta le vie del centro storico di Napoli, le facce dei ragazzi de ‘La terza classe’ sono note da anni anche ai più distratti. Oggi, però, per Raffaello Nusco (voce, banjo), Biagio Daniele (voce, armonica), Rolando “Lallo Gallo” Maraviglia (voce, contrabbasso), Pierpaolo Provenzano (voce, chitarra) ed Enrico Catanzariti (voce, rullante) la musica sta diventando sempre più importante, prendendo mano a mano il posto degli altri impegni.

La terza classe, il folk americano nel cuore di Napoli

Il gruppo nasce per strada e per caso, nel 2012 e da allora fa risuonare tra Piazza San Domenico e dintorni le melodie del folk americano, in particolare dei generi bluegrass e dixieland. Generi musicali che Enrico, percussionista della band, descrive così: “Il bluegrass include molti degli strumenti che suoniamo: banjo, chitarra acustica e contrabbasso ed è tipico della zona degli Stati Uniti che comprende la catena degli Appalachi – afferma ai microfoni di diregiovani.it – è nato dalle influenze degli immigrati britannici arrivati negli Stati Uniti portando con se’ strumenti tradizionali”. La dixieland è invece “musica del sud degli USA, della zona che comprende Louisiana e Mississipi. E’ un genere che va più sul blues – continua Enrico – una musica di derivazione afro-americana”. Introducendoli spesso con una sintesi semiseria in italiano delle storie raccontate dai testi, il quintetto ibrida e reinventa i brani della tradizione statunitense con l’aggiunta di strumenti e di brevi incursioni anche nella canzone napoletana, quest’ultima accomunata a quella degli States dall’anima popolare.

La terza classe, il tour americano

Nel 2014, i cinque partono per il loro primo tour in America, un lungo viaggio a tappe in furgone da cui vengono fuori 63 ore di video e un road-movie. Girata da Ugo Di Fenza, la pellicola è intitolata “Flat Tyre- An American Music Dream”, e recentemente è stata premiata anche al Napoli Film Festival. Della sua esperienza americana Lallo Gallo, 20 anni e l’hobby di riarrangiare i pezzi di Lady Gaga, ricorda con emozione un’esibizione del gruppo al Lincoln Memorial e con gratitudine l’accoglienza ricevuta dalle persone. “Non hanno paura di portarti nei loro contesti, che siano case o concerti organizzati al momento nei bar local – afferma il più giovane della band a Diregiovani – purtroppo è una cosa che manca un po’ qui, cioè l’apertura a 360 gradi allo straniero, al diverso”.

La terza classe, dalla strada allo studio di registrazione

La strada sembra essere l’habitat naturale per questi cinque allegri (per tutta l’intervista non smettono di ridere) giovanotti, ma La Terza Classe ha prodotto anche due album in studio: il secondo, Folkshake è uscito quest’anno. I ragazzi hanno fatto anche diverse apparizioni televisive, a cominciare dallo show americano “Music City Roots”, del cantautore country Jim Lauderdale. La band non ha disdegnato, oltre al programma di Sky Arte “On the Road con Joe Bastianich”, anche un’apparizione a “Italia’s Got Talent”. Pierpaolo non esita a definire il talent “il minimo” al livello artistico, ma dal punto di vista pubblicitario la cosa ha funzionato. “Progetti per il futuro? Continuiamo a suonare per strada, non l’abbandoniamo mai – conclude Enrico- a litigare 24 ore su 24 perche’ ci vogliamo tanto beneà insomma, continuiamo a fare musica”.

2016-11-08T13:03:47+01:00