ROMA – Sono 40 milioni gli utenti che rischiano il proprio disco rigido a causa di Spotify. La piattaforma di streaming musicale, infatti, mentre gli utenti ascoltano musica, scrive sul disco rigido senza alcun controllo. Il carico di dati inseriti involontariamente può arrivare anche a 100GB.
Spotify disco rigido a rischio
La scrittura avviene a ritmo continuo ogni volta ci si collega a Spotify per ascoltare brani musicali. Tutta questa attività mette in serio pericolo la durata dell’hard disk. Il problema non è nuovo. Sono almeno cinque mesi che il danno va avanti senza che la società abbia preso il minimo di provvedimento in merito. Tutto questo nonostante che le proteste degli utenti provenissero da diversi sistemi operativi come Windows, Mac e Linux. Il bug sarebbe racchiuso nella stringa mercury.db. Spotify affida la soluzione alla nuova versione della piattaforma la 1.0.42, ma di questa, in giro, ancora non c’è traccia.