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“Ti ho detto di no!”

Il senso delle regole in età evolutiva e in adolescenza

regole_adolescenti_2ROMA – Dire un NO al proprio figlio è molto spesso più difficile che dire SI. I bambini faticano nel rispettare le regole, protestano, le rifiutano, a loro proprio non piacciono. D’altronde ci sono molte direttive che anche noi adulti fatichiamo a rispettare. Eppure la regola porta con sé un significato intrinseco e profondo per lo sviluppo e la crescita in età evolutiva e in adolescenza. Quando il bambino inizia ad affermare la propria autonomia attraverso l’attività esplorativa, la curiosità è il motore che lo spinge a fare richieste che spesso entrano in contrasto con i limiti stabiliti dalle figure genitoriali.

A cosa servono le regole?

Prima di tutto danno sicurezza, contenimento, circoscrivendo un’area entro cui il bambino può muoversi. Servono inoltre ad arginare i comportamenti pericolosi, inconsapevoli ed esagerati, permettono di avere dei riferimenti precisi. Sono indispensabili perché forniscono rassicurazione riducendo il caos presente nell’ambiente circostante. L’assenza del limite dato dalle regole, infatti, genera angoscia nel bambino, nonostante egli stesso faccia di tutto per trasgredirle. Dunque le regole limitano e delimitano, ma per essere efficaci devono essere fornite con chiarezza, convinzione e soprattutto condivise. La chiarezza aiuta a non dare messaggi ambigui al bambino, la convinzione gli permette di sentirne la validità, la condivisione tra la coppia genitoriale evita che le regole stesse vengano invalidate dal genitore che non le condivide. È consigliabile, quindi, che ci sia pieno accordo tra le figure di riferimento, in modo da non consentire al bambino di trovare terreno fertile in uno dei due genitori.

Un altro aspetto importante è la coerenza, i genitori devono evitare comportamenti contraddittori e non possono dare regole che per primi non rispettano. Non dimentichiamo che l’adulto svolge un ruolo educativo fondamentale, ancor di più i genitori che rappresentano dei modelli da seguire ed interiorizzare: se il primo a non rispettare le regole è il genitore non ci si può aspettare che il figlio lo faccia.
Chiaramente il bambino spesso sperimenterà rabbia e frustrazione nel momento in cui gli vengono imposte delle regole, la protesta stessa è importante perché il bambino ha bisogno di scontrarsi con il limite, il divieto, il confine. Questo processo gli serve internamente a definirsi, non è ancora in grado di regolarsi da solo e ha bisogno che la regola provenga dall’esterno per poi con il tempo arrivare ad interiorizzarla e farla propria, giungendo così ad autoregolarsi. Quindi il genitore deve dare regole perché il bambino, futuro adolescente, ne ha bisogno ad un livello profondo.

Protesta e trasgressione più presenti nell’adolescenzaregole_adolescenti

La trasgressione e la protesta sono presenti ancor più durante il periodo adolescenziale, durante il quale l’adolescente con più forza e convinzione tende a non rispettare le regole, ma anche qui ne ha un profondo bisogno. Lo scontro e la ribellione sono funzionali per una definizione del sé, nel momento in cui l’adolescente protesta, sta attivando il processo di differenziazione dalle figure genitoriali e inizia a definirsi come individuo separato dall’altro. È importante tenere a mente che seppur apparentemente più facile da gestire, spesso è altrettanto preoccupante un bambino o un adolescente sempre accondiscendente e tendente ad aderire a tutte le richieste fornite dall’esterno, piuttosto che un bambino o un adolescente capace di dire NO. Quindi coraggio genitori… non abbiate paura dei vostri NO!

Équipe specialisti IdO

2018-06-05T17:16:05+02:00