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“Olocausto ad Aleppo”: l’accusa in diretta della giornalista israeliana

"Proprio adesso, ad Aleppo, Siria, appena 8 ore d’auto da Tel Aviv, è in corso un genocidio. Ma fatemi esser più precisa: è un Olocausto"

19 Dicembre 2016

ROMA – “Proprio adesso, ad Aleppo, Siria, appena 8 ore d’auto da Tel Aviv, è in corso un genocidio. Ma fatemi esser più precisa: è un Olocausto”.
Il 15 dicembre, nel bel mezzo del programma “Sichat Hayom” trasmesso sul canale israeliano Channel 2, la giornalista arabo-israeliana Lucy Aharish ha diffuso un graffiante messaggio di denuncia.
Il video ha fatto il giro del mondo.
Ecco le sue potenti parole, indirizzate, in parte, a quei leader mondiali incapaci di aiutare il popolo siriano, brutalizzato davanti agli occhi del mondo.

“Proprio adesso, ad Aleppo, Siria, appena 8 ore d’auto da Tel Aviv, è in corso un genocidio. Ma fatemi esser più precisa: è un Olocausto.

Sì, un Olocausto. Magari non vogliamo sentirlo dire, non vogliamo saperne niente, che nel ventunesimo secolo, nell’era dei social media, in un mondo dove l’informazione può stare nel palmo della vostra mano, in un mondo in cui potete sentire le vittime e le loro storie dell’orrore in tempo reale. Che in questo mondo noi ce ne stiamo immobili, mentre i bambini vengono massacrati in ogni singola ora.

Non chiedetemi chi ha torto o chi ha ragione. Chi sono i buoni e chi i cattivi, perché nessuno lo sa e, francamente, non importa. Ciò che conta è cosa sta accadendo davant ai vostri occhi. E nessuno in Francia, o in UK, o in Germania o in America, sta facendo qualcosa per fermarlo.

Chi sta marciando in strada per gli uomini e le donne innocenti della Siria? Chi sta gridando per i bambini? Nessuno.

Le Nazioni Unite si stanno riunendo per il loro Consiglio di Sicurezza e si asciugano una lacrima quando vedono l’immagine di un padre che tiene tra le braccia il corpo della sua piccola bambina. C’è una parola per questo: Ipocrisia.

Io sono araba, sono musulmana, sono cittadina dello Stato d’Israele, ma sono anche cittadina del mondo, e mi vergogno.

Mi vergogno come essere umano, che sceglie capi incapaci di mantenere il punto sulle loro condanne e di essere forti nelle loro azioni.
Mi vergogno che il mondo arabo è stato preso in ostaggio da terroristi e assassini e che non stiamo facendo niente.
Mi vergogno che la maggioranza pacifica dell’umanità sia irrilevante ancora una volta.

Abbiamo bisogno di un promemoria?
Armenia, Darfur, Bosnia, Rwanda, Seconda Guerra Mondiale.

No. Non ne abbiamo bisogno.

Albert Einsein ha detto: ‘Il mondo non sarà distrutto da chi fa del male, ma da quelli che guardano senza fare niente'”

2016-12-19T16:14:00+01:00