Roma – Dopo lo sviluppo di questi ‘occhi bionici’, la speranza di riacquistare la vista per coloro che sono ciechi, è cresciuta di moltissimo. Ancora in fase di sperimentazione clinica, gli ‘occhi robotici’ sono formati da un paio di occhiali ai quali è attaccata una telecamera, questi saranno collegati via wireless ad un impianto, che si troverà all’interno della retina del paziente.
L’impianto, invierà informazioni al cervello riguardanti quale tipo di luce la telecamera è in grado di vedere, aiutando in questo modo i pazienti a riacquistare parte della vista. Dopo averli provati, un paziente è rimasto stupefatto nel riuscire a riconoscere grandi lettere, per la prima volta nella sua vita adulta. Cinque pazienti affetti da una condizione definita retinite pigmentosa, saranno in cura presso il Manchester Royal Eye Hospital e altri cinque presso il Moorfields Eye Hospital di Londra, il prossimo anno. Questi dieci pazienti, saranno monitorati per un anno, per vedere come l’impianto sarà in grado di migliorare le loro condizioni di vita. Keith Hayman, è stato il primo ad avere un ‘occhio bionico’, inserito nel 2009 durante un esperimento.
L’uomo sessantottenne, al quale era stata diagnosticata la retinite pigmentosa all’età di 20 anni, è stato costretto ad andare in pensione nel 1981. Ha detto: ”Avendo speso metà della mia vita nel buio, riuscivo a capire subito quando i miei nipotini stavano correndo verso di me. Quando andavo al pub, potevo continuare a parlare per ore da solo, perché magari non mi ero accorto che il mio amico se n’era andato. Questo ora, non succede più. Questo piccolo impianto, ha significato e significa davvero tanto per me.” Il Dottor Jonathan Fielden, ha detto :”Questa procedura altamente innovativa, mostra vere promesse ai pazienti e può davvero riuscire a cambiargli la vita”.