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Fukushima ancora letale, radiazioni record impediscono bonifica

Impossibile agire con i robot, distrutti nel giro di due ore

ROMA – E’ ancora allarme radiazioni a Fukushima. La Tokyo Electric Power ha rilevato nel reattore numero 2 un livello così alto di contaminazione da rendere impossibile qualsiasi tentativo di salvataggio dell’area.

Fukushima radiazioni record. C’è solo morte nell’area

Dal 2011, anno della catastrofe, ad oggi, poco è cambiato nell’area di Fukushima o, forse, tutto è peggiorato. Il terremoto di magnitudo 9 e il conseguente tsunami di quell’anno hanno reso i reattori 1,2 e 3 delle vere e proprie bombe i cui effetti distruttivi non si fermano in alcun modo. In questi giorni le radiazioni rilevate dalle Tepco hanno raggiunto un livello pari ai 530 sievert all’ora. Per capire il disastro, basti pensare che con un tale livello di contaminazione, un uomo morirebbe nel giro di pochissimo tempo. Anche la messa in sicurezza della ormai ex centrale nucleare con i robot è impossibile. Una macchina resisterebbe alle radiazioni, prima di essere distrutta, solo due ore.

Fukushima radiazioni record, i valori

Quello giapponese resta, in una drammatica classifica, il secondo incidente al mondo per gravità. Il primato resta saldamente nelle mani di Chernobyl, Ucraina, nel lontanissimo 1986. Per comprendere meglio cosa vuol dire un livello pari ai 530 sievert all’ora basti pensare che, prima del disastro, nel reattore era possibile rilevare livelli di 73 sieverts all’ora. Un’esposizione a soli 4 sievert ucciderebbe una persona su due, stando ai dati dell’ Istituto giapponese di Scienze Radiologiche. Basta anche solo l’esposizione a 1 sievert per provocare nell’uomo danni irreversibili. Primi fra tutti impotenza e perdita dei capelli. L’esposizione a 100 millisiviert, invece, accelera i rischi di ammalarsi di cancro.

Fukushima radiazioni record, i costi

Calcolare un danno di tali proporzioni è praticamente impossibile. I costi umani e ambientali non hanno valore dinanzi ad un disastro che non conosce fine. Solo il 13 per cento della popolazione è tornato ad abitare nelle zone investite dal raggio delle radiazioni. Sempre secondo la Tepco, i costi per la bonifica sono lievitati enormemente rispetto alle prime stime. Oggi si parla di 170miliardi di euro. Di questi, ben 40 sono necessari per la sola decontaminazione dell’area. Quando sarà possibile effettuarla.

2018-06-05T15:07:53+02:00