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Autopsy, morte e misteri nell’horror diretto da André Øvredal

Il film dall'8 marzo al cinema

16 Febbraio 2017

ROMA – Un nuovo horror sta per riempire di adrenalina le sale italiane. Il prossimo 8 marzo infatti, arriva sul grande schermo Autopsy (The Autopsy of Jane Doe), film horror ispirato per stessa ammissione degli sceneggiatori Richard Naing e Ian Goldberg a grandi classici come ‘Il coltello nell’acqua’ e ‘Repulsione’, due film di Roman Polanski molto claustrofobici.

La trama

Tommy Tilden (Brian Cox) è un esperto medico legale e gestisce con suo figlio Austin (Emile Hirsch) un obitorio in Virginia. Un giorno lo sceriffo del posto arriva con un caso di emergenza, il cadavere di una donna sconosciuta ritrovato in un seminterrato a seguito di un pluriomicidio. Sembra un caso come tanti, ma nel corso dell’autopsia i due professionisti vengono man mano turbati da nuove, terrificanti scoperte. Il corpo della donna è perfettamente conservato all’esterno, ma all’interno è stato smembrato e rimangono segni di cicatrici e bruciature, come se fosse stata vittima di un orribile e misterioso rituale di tortura. Mentre padre e figlio cercano spiegazioni scientifiche plausibili a queste scoperte raccapriccianti, cose sempre più inspiegabili sembrano succedere nell’obitorio.

Non è il ‘solito’ horror americano

Prodotto da Eric Garcia (sceneggiatore di Repo Man e Il genio della truffa) con Fred Berger (La La Land), ai quali si sono poi aggiunti gli inglesi Ben Pugh e Rory Aitken (Shifty, Welcome to the Punch – Nemici di sangue), il film si discosta molto dai soliti horror caratterizzati da case stregate o esorcismi. Cercando di accentuare ulteriormente queste peculiarità del progetto, i produttori hanno voluto dare un tocco europeo al film che non lo facesse apparire un classico horror americano. La regia del film è stata così affidata al norvegese André Øvredal, che aveva già ottenuto ampi consensi di critica per Trollhunter nel 2010.

Per il regista è stata l’occasione ideale per fare il suo debutto cinematografico in lingua inglese. Øvredal è stato particolarmente colpito dal rapporto centrale della sceneggiatura “la storia di un padre e di un figlio, dei loro problemi irrisolti che finalmente vengono a galla, in una situazione molto carica, dove sono costretti a occuparsi finalmente di quello che non hanno saputo gestire prima tra di loro.” Proprio l’importanza dell’aspetto psicologico tra i due protagonisti ha guidato la scelta del cast su due attori di spessore e talento come Brian Cox e Emile Hirsch che, colpiti anche loro dalla sceneggiatura insolitamente approfondita e curata per un horror, hanno immediatamente accettato di interpretare il film. Osannato anche da grandi autori come Stephen King e Guillermo del Toro, che lo hanno definito “un horror viscerale” “elegante ed efficace”, Auropsy si candida a diventare uno dei nuovi titoli cult del suo genere.

 

2017-02-16T15:28:24+01:00