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Cyber attacchi Clusit: il 2016 l’anno nero di utenti e Istituzioni

Pubblicato il Rapporto dell'Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica

Cyber attacchi ClusitROMA – Cyber attacchi, un anno nero, quello appena passato. A dare la misura della guerra informatica è il nuovo Rapporto Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica. Dai virus alla pirateria, dai malaware alla ‘cyber warfare’, la “guerra di informazioni”. Non c’è campo che non abbia, nel 2016, avuto la sua impennata negativa.

Cyber attacchi Clusit, sotto scacco utenti e Istituzioni

Non si salva nessuna categoria di utenti stando al Rapporto della “nostra” Sicurezza Informatica. Dai semplici possessori di smartphone alle Istituzioni passando per le aziende multinazionali. Chiunque è sulla Rete può ritenersi un bersaglio più o meno facile da raggiungere. Basti vedere le polemiche che hanno seguito le elezioni presidenziali statunitensi o le cyber intrusioni nei sistemi informatici della Farnesina. Creare danno a terzi o a scopo di lucro gli hacker non si fanno alcuno scrupolo.

Cyber attacchi Clusit è allarme rosso

“Nel 2016 – spiega Andrea Zapparoli Manzoni, uno degli autori del rapporto – la cyber-insicurezza ha raggiuntoCyber attacchi Clusit livelli inimmaginabili fino a pochi anni fa. Negli ultimi tre anni si sono ulteriormente allargati sia il divario tra percezione dei rischi cyber e la realtà, sia la forbice tra la gravità di questi rischi e l’efficacia delle contromisure. Nella situazione attuale i rischi cyber non solo stanno crescendo sensibilmente ma continuano a non essere gestiti in modo efficace, ovvero sono fuori controllo. Siamo ad una situazione da ‘allarme rosso'”.

Cyber attacchi i numeri

Le azioni di hackeraggio per estorcere denaro o la sottrazione di informazioni e dati sensibili per ricavare proventi costituscono circa il 72 per cento di tutti gli attacchi del 2016. Il dato si riferisce non all’Italia ma ad un livello globale. Solo nel 2011, attacchi di questo genere si attestavano su una percentuale pari al 36% del totale della “pirateria”. Di tutti gli attacchi perpetrati ben il 32 per cento viene effettuato con tecniche molto sofisticate e sconosciute. In questo caso, rispetto al 2015, siamo di fronte ad una crescita del 45%. Cresciuti del 117% anche tutti i tentativi di penetrazione e boicottaggio di Istituzioni pubbliche, partiti politici e aziende pubbliche. Gli utenti vittime di attacchi informatici sono aumentati, invece, di un +1.166%. In aumento il numero dei device presi in ostaggio e rilasciati solo dietro riscatto, un più 102%, e il numero dei malware, ovvero quei virus malevoli in grado di mettere in difficoltà o distruggere i dispositivi informatici “infettati”. In questo caso si parla di un +116%.

Cyber attacchi, non ci sono confini

Gli Stati Uniti, pur mantenendo il triste primato di Paese più vulnerabile, ha visto nel 2016 calare il numero dei atti di pirateria informatica. L’Europa, invece, ha visto queste operazioni malevole crescere dal 13 al 16%. Male la sicurezza anche in Asia dove si è passati dal 15 al 16% rispetto all’anno precedente.

2017-02-23T13:12:49+01:00