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Gli ultimi giorni di Heath Ledger: “Era disperatamente infelice e triste”

Il racconto di Gerry Grennell, insegnante di dizione e amico dell'attore

14 Aprile 2017

ultimi giorni di heath ledgerROMA – “Era disperatamente infelice e triste”. Così Gerry Grennell, insegnante di dizione, racconta gli ultimi giorni di Heath Ledger.

A poco più di un mese dal lancio del documentario “I am Heath Ledger”, l’uomo ha svelato a People cosa è veramente accaduto in quel periodo in cui l’attore era impegnato nelle riprese del film postumo “Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo”.

“Era esausto, a livello emozionale e fisicamente”, in quei giorni Heath combatteva contro una polmonite che lo affliggeva e non gli permetteva di dormire. “Lo vedevo vagare per il suo appartamento – ha ricordato Grennell – gli dicevo ‘dai, torna a letto. Devi lavorare domani’ ma lui rispondeva: ‘non riesco a dormire'”. Ledger stava male ma non solo fisicamente.

Tre mesi prima la fine della relazione con Michelle Williams. Un “fallimento” che non riusciva a superare perché ancora “innamorato e incantato da lei”, ha rivelato sua sorella Kate. Con l’attrice di Dawson’s Creek e di tanti film sul grande schermo, Heath ha avuto una bambina – Matilda Rose – che all’epoca aveva solo due anni. “Gli mancava la sua compagna, la sua famiglia e la sua bambina”, ha rivelato Grennell. Per l’attore era difficile vivere in case separate. Non fare il papà a tempo pieno gli pesava: “Voleva disperatamente vedere Matilda, tenerla in braccio e giocare con lei”. Per tutti questi motivi il costante malessere che lo ha portato a prendere un mix di farmaci che gli sono stati fatali.

Gli ultimi giorni di Heath Ledger: era consapevole che quelle pillole non gli facevano bene

“Diceva, ‘devo smettere, non aiutano. Non sto bene, mi fanno sentire ancora più triste'”, ha ricordato ancora Grennell. “Non lo aiutavano con i suoi problemi di relazione, non lo aiutavano per la mancanza della figlia e nemmeno a dormire. E, come purtroppo sappiamo, – ha aggiunto Grennell – non riuscirono davvero a salvarlo”. La consapevolezza, infatti, non sempre è d’aiuto. Nonostante tutto, Heath era “un ragazzo felice” con la sua famiglia e – secondo quanto afferma la sorella dell’attore – non stava progettando “una sorte nera”.

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Picture by: Robert O’neil/Splash News

La sera prima di morire, Ledger – ricorda la sorella – era tranquillo. “Io cucinavo la cena…e ridevamo. Poi, lui disse: “Devo andare, ti chiamo domani mattina alle 8.30′. Gli risposi: ‘Ok, ti voglio bene’. Questa fu la nostra ultima conversazione. È straziante”. A confermare il clima disteso di quella sera Steve Alexander, manager e amico di lunga data di Ledger. Quando si sentirono, “Era al supermercato per comprare qualcosa per la cena che avrebbe fatto a casa quella sera”, ha raccontato Alexander. “Abbiamo avuto una bella chiacchierata, sembrava felice. Era tutto ok, niente fuori dall’ordinario”. Eppure l’indomani è arrivata la notizia della morte.

Gli ultimi giorni di Heath Ledger: il suo ricordo rimane nella piccola Matilda

Oggi, a distanza di nove anni, il ricordo è più vivo che mai e impersonificato nella piccola Matilda. “Quando prende la matita – racconta Kate Ledger – mi ricorda Heath. Quando cammina mi ricorda Heath. Quando sale sul suo skateboard mi ricorda Heath. Le racconto del suo papà ogni volta che ci vediamo. Le dico di quando era piccolo e come mi rincorreva con la mazza da cricket”. La bambina, oggi undicenne, è sempre stata definita come “Heath con le trecce”. La somiglianza con il papà è impressionante ma “ora che sta crescendo ha anche molti tratti della mamma”, ha aggiunto Kate.

2017-05-04T13:13:17+02:00