
NAPOLI – Band emergenti e nomi acclamati, i No Tap e una rappresentanza sindacale di Alitalia, la comunità palestinese, i movimenti anticamorra e personaggi della cultura e dello spettacolo. Ed ancora, la testimonianza di Paolo Berizzi, giornalista sotto scorta per le ripetute minacce di morte ricevute dagli ambienti neofascisti milanesi a seguito anche del suo libro “Bande nere” sull’estrema destra in Italia. Queste alcune delle realtà che hanno animato con i loro interventi ed a suon di musica il 1 maggio che Napoli ha celebrato a piazza Dante.
Concertone di Napoli, unicità che si fa il collettivo
Sul palco dei Terroni Uniti anche Luigi de Magistris, il sindaco del capoluogo campano, che ha salutato l’evento ricordando che diverrà un appuntamento annuale. Tante voci che dal primo pomeriggio a notte inoltrata hanno ribadito il loro no ad ogni forma di razzismo e di ghettizzazione. Tanti i colori per un arcobaleno di lotta a favore dell’integrazione e della cultura popolare che difende i territori, l’ambiente, una cultura che ha insito il rispetto dell’unicità che si fa il collettivo.