hamburger menu

“La Scuola fa notizia” questa mattina a Napoli in Consiglio Comunale

Per gli studenti è il momento di dire basta ad un’informazione “vecchia e ingessata”

NAPOLI – ‘La Scuola fa notizia’ anche a Napoli, o meglio nella sala del Consiglio Comunale, a via Verdi. Sui banchi dell’aula, solitamente occupati dai consiglieri comunali, gli studenti del liceo Quinto Orazio Flacco di Portici, dell’Isis Guido Tassinari di Pozzuoli e del liceo Giambattista Vico di Napoli. Tutti insieme per discutere con presidi, professori, giornalisti e esponenti dell’amministrazione comunale de “La scuola e gli strumenti di informazione”. L’incontro è orbitato attorno al progetto dell’Agenzia Dire e del portale di comunicazione diregiovani.it “La Scuola fa notizia. Se i giovani la scrivono, i giovani la leggono“. Una piattaforma web dove le redazioni scolastiche di tutta Italia – al momento sono presenti e vi partecipano circa 300 istituti scolastici di ogni ordine e grado – pubblicano articoli redatti dagli studenti per raccontare il mondo che li circonda.

La scuola fa notizia, “basta all’informazione ingessata”

Ad accogliere i giovani studenti napoletani, l’assessore alla Scuola e all’Istruzione del Comune di Napoli, Annamaria Palmieri, Luigi Felaco, presidente della Commissione permanente Scuola e Istruzione del Comune di Napoli, Laura Marmorale, assessore a Welfare e Scuola della III Municipalità del Comune di Napoli e i giornalisti dell’Agenzia Dire e di diregiovani.it. La presentazione de “La scuola fa notizia” si è trasformata da subito in uno spunto che ha permesso ai ragazzi di dire la propria sul mondo dell’informazione, sui social network, sulle nuove tecnologie e sulla voglia di rendersi partecipi di un’informazione “a loro misura”. Non sono mancate le critiche al mondo degli adulti troppo preso a comunicare con strumenti “decisamente vecchi” oppure, pur quando impegnato nell’utilizzo delle nuove tecnologie, mal tarati per raggiungere target di giovani e giovanissimi. Proprio per combattere quella che i giovani considerano “una informazione ingessata” e stanchi di essere “consumatori passivi”, sottolinea a Diregiovani l’assessore Palmieri, “lo scopo ultimo del progetto della Dire mi sembra ben calibrato sulle esigenze di giovani che vogliono produrre informazione, vogliono essere informati e vogliono che la loro consapevolezza di cos’è informazione venga finalmente fuori anche sui media generalisti dove hanno poco spazio i problemi che hanno per loro davvero interesse. Mi è sembrata questa una giornata politica nell’accezione più nobile del termine”.

La scuola fa notizia, comunicare in maniera consapevole

Per Felaco iniziative come quella di oggi e lo stesso progetto “La scuola fa notizia” possono essere utili per “costruire coscienze critiche all’interno della scuola e quindi dei ragazzi che vivono la scuola in maniera non passiva. Ragazzi che creano notizie, da una parte, e che vengono informati elaborando le notizie che vengono date loro, rielaborandole con intelligenza per capire cosa interessa realmente e cosa no”.

Per chi, invece, si trova ad affrontare un territorio “eterogeneo e complesso come la III Municipalita’ di Napoli, ricco di giovani e di scuole”, ha spiegato Laura Marmorale, “in questo contesto parlare di comunicazione è fondamentale. Oggi le generazioni più giovani vivono di comunicazione. Utilizzano a dismisura, e a volta in maniera smodata, i mezzi di comunicazione e di informazione. Credo che il progetto che ha promosso l’Agenzia Dire sia fondamentale e cruciale perché coglie nel segno:  nell’insegnare, da un lato, ai ragazzi a gestire e governare i mezzi di comunicazione e, dall’altro lato, a trasferire loro delle informazione che possono essere capaci nel loro futuro di essere trasformate in una possibilità di impiego. Ma di un impiego consapevole. Fare il giornalista, fare l’addetto stampa – ha sottolineato ancora l’assessore – è un  mestiere importante, cruciale, perché ha il ruolo responsabile di trasmettere l’informazione. Farlo in maniere consapevole, sceglierlo già a partire dalla giovane età, quindi avviare un percorso di formazione e di studio dedicato, è necessario. Per questo abbiamo aderito con entusiasmo e patrocinato questa iniziativa”.

 

2017-06-05T14:33:59+02:00