ROMA – Cresce sempre più l’allarme sull’obesità come malattia mondiale. Una malattia dalle complicanze spesso mortali e che, negli ultimi anni, si registra anche nei Paesi in via di sviluppo.
Obesità malattia planetaria, la ricerca
Le persone affette da obesità nel mondo sono ben due miliardi. Di queste, solo nel 2015, quattro milioni hanno perso la vita per problemi di salute correlati proprio al peso eccessivo. Sono i dati che emergono da una nuova ricerca scientifica dell’università di Washington pubblicata sul ‘New England Journal of Medicine’. Nell’ultimo decennio l’obesità nel mondo è triplicata investendo in pieno anche Paesi che, fino a qualche anno fa, venivano raccontati per malnutrizione e fame. I dati della ricerca sono impietosi.
Obesità malattia, i parametri
Basta essere sovrappeso – ossia rientrare nel valore di massa corporea tra 25 e 30 – per mettere a repentaglio la propria salute. Il 39% dei decessi registrati e il 37 % dei casi di disabilità registrati rientrava in questa categoria. Ancora più grave la situazione di coloro che superano la soglia di 30 di massa corporea. Qui si registrano oltre mezzo miliardo di adulti e ben cento milioni di bambini. Per tutti loro i rischi per la salute sono tanti. A partire dalle patologie cardiovascolari ai tumori. Questi ultimi possono interessare esofago, stomaco, pancreas, fegato, colon, rene, utero e ovaie.
Obesità malattia planetaria, la situazione in Italia
Una persona ogni 10 minuti muore in Italia per cause e complicanze legate all’obesità. Una malattia che ogni anno provoca 57mila decessi e oltre mille morti a settimana. Le persone obese nel nostro Paese sono 6 milioni con un impatto sul Ssn generato dalla malattia pari a 4,5 miliardi di euro. Sono i numeri allarmanti presentati dagli esperti in occasione della tavola rotonda dal titolo ‘Obesità: malattia negletta’ a Milano in occasione di Spazio Nutrizione, il congresso sulla sana alimentazione.
Obesità malattia curabile
“L’obesità è una malattia. Curabile – afferma il professor Michele Carruba, direttore del Centro di Studio e Ricerca sull’Obesità all’Università degli Studi di Milano. È pertanto necessario mettere in atto una serie di attività volte da un lato a sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione, dall’altro a rendere consapevole la classe politica e dirigente che affrontare l’epidemia di obesità è ormai necessario e non più procrastinabile. Il position paper, presentato lo scorso novembre al ministero della Salute, è stato il primo passo per sensibilizzare in primis le istituzioni su questa epidemia e giungere ad una soluzione efficace”.
Obesità, la creazione delle obesity unit
Il punto di partenza affinché questo sia possibile è la creazione delle obesity unit, ovvero centri di riferimento con un approccio multidisciplinare dove il paziente obeso possa essere seguito in tutti gli aspetti della cura da esperti dietologi, nutrizionisti, psicologi e chirurghi. In quest’ottica, il Veneto è stata la prima Regione ad istituire un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (Pdta) per la presa in carico del paziente obeso al fine di garantire una migliore gestione della patologia riducendo l’impatto della spesa sul Sistema Sanitario.
Obesità malattia, la chirurgia bariatrica
Nei casi più gravi, la soluzione all’obesità, dopo un’attenta valutazione interdisciplinare – effettuata da un chirurgo, un nutrizionista, uno psicologo e un diabetologo- è la chirurgia bariatrica che, tramite il ricorso alle tecniche d’avanguardia oggi a disposizione, può rivelarsi più efficace della dieta e dell’attività fisica, consentendo un calo di peso significativo. Secondo un’indagine condotta dal Centro di Studio e Ricerca sulla Sanità Pubblica dell’Università Milano Bicocca, con la chirurgia bariatrica si può ottenere un guadagno per paziente di oltre tre anni di vita, vissuta in condizioni di salute ottimali e una riduzione della spesa per paziente di 11,384 euro.