ROMA – Chester Bennington morto suicida nella sua casa Palos Verdes Estates a Los Angeles. Quella che inizialmente sembrava una bufala si è rivelata purtroppo realtà. Il frontman dei Linkin Park aveva 41 anni. Al momento non sono disponibili ulteriori dettagli ma pare che il cantante si sia impiccato. Il suo corpo è stato ritrovato alle 9 – ora americana – di questo giovedì.
Se ne va nel giorno del compleanno di Chris Cornell, leader dei Soundgarden e degli Audioslave, scomparso lo scorso 18 maggio anche lui suicida. Anche lui impiccatosi. Da tempo Bennington soffriva di depressione e aveva avuto problemi di dipendenza da droga e alcol. Un suicidio da tempo contemplato visto che il cantante non aveva mai superato un abuso sessuale subito quando era solo un bambino. “Ricordo ancora quando successe – aveva raccontato una volta – e anche solo pensarci mi fa venire da piangere. Non c’è da meravigliarsi che io sia diventato un drogato. Non c’è da meravigliarsi che io sia impazzito per un po’”. L’artista lascia sei figli, avuti con due mogli diverse.
“Scioccato e con il cuore a pezzi – ha scritto su Twitter Mike Shinoda, fondatore dei Linkin Park – ma è vero. Un comunicato ufficiale verrà pubblicato non appena ne avremo uno”.
Shocked and heartbroken, but it’s true. An official statement will come out as soon as we have one.
— Mike Shinoda (@mikeshinoda) 20 luglio 2017