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Easy – Un viaggio facile facile, la commedia con bara al cinema dal 31 agosto

Ecco il trailer

22 Agosto 2017
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easyROMA – Isidoro, detto Easy, ha 35 anni, molti chili di troppo e una bella depressione: vive con la madre e passa il tempo davanti alla Playstation. Giornate lente, immobili, spese ingozzandosi di psicofarmaci e meditando (più o meno convintamente) il suicidio. Poi, però, qualcosa cambia: il fratello gli chiede di riportare a casa lo sfortunato operaio Taras, morto per un incidente sul lavoro, trasportando la sua bara fino in Ucraina. Niente di complicato, sulla carta, ma Isidoro è Isidoro e un lungo viaggio attraverso i Carpazi può rivelarsi davvero insidioso. Soprattutto alla guida di un carro funebre!

Girato ammiccando affettuosamente al cinemascope dei grandi western, e percorso da un umorismo rarefatto che piacerebbe a Kaurismaki, Easy – Un viaggio facile facile è l’opera prima di Andrea Magnani: un bizzarro, divertente, poetico road movie che, trasformando i chilometri in cammino esistenziale, schiera Nicola Nocella (Nastro d’argento per il Figlio più piccolo di Pupi Avati), Libero De Rienzo (Santa Maradona, Smetto quando voglio) e Barbara Bouchet (amatissima da tutti gli italiani e, non dimentichiamolo, da un certo signor Quentin Tarantino, che la annovera tra le proprie muse).

Dopo Zoran il mio nipote scemo, premiato debutto di Matteo Oleotto, la Tucker Film scommette ancora sulla commedia di un esordiente. Anzi: di un “esordiente”, fra virgolette, perché Magnani è approdato a Easy da uomo di cinema, girando corti, documentari e firmando numerose sceneggiature per il grande e piccolo schermo (L’ispettore Coliandro). Prima coproduzione ucraino-italiana, Easy ci ricorda che abbiamo tutti un Taras da riportare a casa. E poco importa se non sarà un’impresa facile facile.

Easy, la commedia con bara in giro per l’Ucraina

Easy racconta un viaggio insolito e, all’apparenza, quasi inutile: il protagonista deve trasportare la salma di Taras, una persona che non conosce attraverso luoghi che non conosce. Luoghi spigolosi come l’Ucraina e i Carpazi, decisamente lontani dalla nostra consuetudine e dai nostri agi turistici. Lui, Isidoro, è un uomo ordinario costretto a fare un salto nel buio, geografico e metaforico, per riappropriarsi della sua vita. O meglio: per ottenerne una completamente nuova. Ci riuscirà? L’Ucraina si rivelerà un possibile punto di partenza o solo un complicato punto d’arrivo?

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Certi viaggi portano dentro di sé quel sapore speciale che possiamo anche definire “avventura”: Easy parla proprio di questo, parla di strade sbagliate e di deviazioni, di incontri surreali e di contrattempi non meno surreali, ma parla anche della forza con cui si devono affrontare le incertezze e le paure, cercando una rinascita e, perché no, una redenzione. Ecco perché i paesaggi dell’Ucraina si sono rivelati ideali per ambientarci il film: perché, prima di essere una commedia con bara, Easy è una storia di confini. Quello filosofico tra vita e morte, quello culturale tra mondo latino e mondo slavo, quelli artificiali, costruiti dagli uomini, tra Europa Occidentale e Orientale, che sono poi i confini che Isidoro deve attraversare.

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Nella sceneggiatura non ci sono molti dialoghi per due ragioni: la prima è a causa della personalità del protagonista, abituato a stare in disparte dalle vite degli altri e dalla sua stessa vita. La seconda è dovuta a un paese dove la lingua è così distante e impervia che diventa impossibile comunicare tramite parole e frasi. Isidoro è costretto a usare il suo misero inglese, i gesti, le espressioni. E noi, in tutto questo, impariamo assieme a lui: come leggere i volti degli altri, il tono delle loro voci, i loro gesti. E diventa sorprendente quanto sia facile comprendersi anche senza una lingua comune.

Il film, 91 minuti, è al cinema dal 31 agosto.

2017-08-22T09:51:18+02:00