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Università. Affitti troppo cari per i fuori sede? Ecco la guida all’abitare

È uscita la controguida all'abitare di Link-Coordinamento Universitario. Uno strumento per offrire un primo supporto agli oltre 250.000 studenti fuori sede

7 Settembre 2017

ROMA – È uscita la controguida all’abitare di Link-Coordinamento Universitario. Uno strumento per offrire un primo supporto agli oltre 250.000 studenti fuori sede che in questi giorni stanno cercando una camera in affitto nella giungla di un mercato immobiliare che non accenna a calare.

Prezzi in aumento

“Per il terzo anno consecutivo aumentano gli affitti che raggiungono in molte città costi proibitivi tali da costringere tantissimi studenti ad enormi sacrifici o ad abbandonare gli studi- dichiara Andrea Torti, coordinatore Nazionale di Link-Coordinamento Universitario-. Secondo il rapporto di Immobiliare.it, gli affitti aumentano mediamente del 4% rispetto allo scorso anno per una media di 416 euro al mese per una singola e 302 euro al mese per una doppia. I prezzi salgono però alle stelle nelle grandi città, raggiungendo cifre davvero proibitive: a Milano per una singola servono 518 euro al mese e a Roma 439, prezzi che però possono superare anche i 600 euro se ci si vuole avvicinare al centro o alle zone universitarie. Non esistono politiche pubbliche per agevolare gli studenti universitari- continua Torti-, le case proposte sono spesso fatiscenti e i contratti sono inadeguati rispetto alle nostre esigenze. Con la campagna ‘All in’ per il diritto allo studio, proposta supportata da migliaia di firme, abbiamo rivendicato anche il diritto alla residenzialita’”.

Il nero va denunciato

Denunciare il nero, leggere attentamente e negoziare le clausole dei contratti, non versare una caparra superiore alle tre mensilità, non accettare variazioni del canone di affitto senza la modifica consensuale del contratto. Sono solo alcuni dei consigli proposti agli studenti da Link. “Il contratto 4+4 del mercato libero non ci tutela- aggiunge Torti-, i comuni devono ridurre Tasi, Tari e le altre tasse sulla casa per incentivare i locatori che propongono contratti a canone calmierato per gli studenti. Deve essere inoltre potenziata la residenzialità pubblica, adeguando le residenze universitarie all’ammontare degli studenti aventi diritto di posto alloggio, attraverso la costruzione di nuove strutture e la conversione degli immobili in disuso. È inaccettabile- conclude- che ogni anno migliaia di studenti idonei a borsa di studio e alloggio rimangano senza un tetto per la mancanza di soldi e strutture”. È possibile consultare la guida all’abitare al link: https://issuu.com/retedellaconoscenza/docs/affitti2.

 

2017-09-07T11:26:23+02:00