Roma – Poteva fare la sua fortuna, in termini di fama e soldi. Invece, il selfie del macaco scattato in Indonesia nel 2011 è stato la sua condanna. Lo racconta David Slater, fotografo freelance e proprietario dell’attrezzatura con la quale il macaco ha scattato il selfie che ha fatto il giro del mondo.
Era il 2011 e Slater si trovava nella giungla Indonesiana, quando si è ritrovato di fronte ad un gruppo di macachi. Secondo quanto riportato dallo stesso fotografo, uno di questi gli avrebbe rubato la fotocamera e tra le centinaia di foto scattate, alcune a fuoco e altre meno, c’era anche il selfie diventato ormai famosissimo: il primo piano del volto sorridente di un macaco.
L’immagine, dopo esser finita online sul suo blog, è stata ripresa da Wikipedia che l’ha pubblicata tra le migliaia di contenuti video e fotografici privi di copyright. “La scimmia ha scattato, ma il copyright è mio,” ha replicato il fotografo. “Ho impostato io lo sfondo, ho selezionato l’obbiettivo, ho elaborato le immagini”. Ma la foto ormai, era diventata virale.
Slater ha scelto così, di aprire una causa chiedendo fino a 18mila sterline per il diritto d’autore mancato. Ma secondo i giudici, Slater non poteva arrogarsi il diritto del copyright, ma non poteva farlo nemmeno la scimmia. Una controversia legale difficile e delicata, durata molti anni e tornata in tribunale anche lo scorso luglio. Adesso però, dopo 6 anni di estenuanti cause in tribunale, questa battaglia per Slater è diventata troppo dispendiosa.
La sentenza in grado di scrivere la parola fine sulla battaglia legale, è finalmente arrivata pochi giorni fa. Gli avvocati rappresentanti del macaco infatti, hanno raggiunto finalmente un accordo con il fotografo, secondo il quale Slater ha acconsentito a donare il 25% di qualsiasi futuro profitto proveniente dalla foto, alla protezione della specie dei macaca nigra indonesiani.