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Cultè, nasce a Roma la casa delle terapie espressive

Cultè, come cultura delle terapie espressive. È il nome di un'associazione sportivo-culturale e di uno spazio che verrà inaugurato a Roma.

23 Settembre 2017

ROMA – Cultè, come cultura delle terapie espressive. È il nome di un’associazione sportivo-culturale che
presto diventerà anche uno spazio, che verrà inaugurato a Roma in via di Trasone, nel cuore del quartiere africano, domani domenica 24 settembre.

Cultè, una storia nata nel 2007 

“L’associazione nasce da un vecchio spazio di confronto e scambio sulle terapie espressive, come l’arteterapia e la danzaterapia, all’interno della scuola Art Therapy Italiana nella regione Lazio. Un ciclo di serate a tema svolte tra il 2007 e il 2014 che abbiamo chiamato Cultè – spiega a diregiovani.it Valeria De Tommasi, psicologa specializzata nella terapia dei disturbi del comportamento alimentare, tra le fondatrici dell’associazione e suo attuale presidente -. Abbiamo voluto dare corpo a questo contenitore culturale di scambio attraverso una sede”.

Mettere insieme linguaggi del corpo e dell’anima, esperienze in movimento, consulenze psicologiche, in una prospettiva olistica, “non per una guarigione del sintomo in senso patologico, ma considerandone il lato espressivo”.

Culté, tante discipline e attività in un unico spazio

Movimento Creativo, Giocare per crescere, Feldenkrais, Taiji Quan, ma anche yoga, tango, hip hop, massaggio bioenergetico, bionutrizione, incontri di gruppi per adolescenti. Sono solo alcuni dei soggetti, delle discipline e delle attività che troveranno casa all’interno di Cultè.

“Partiamo dall’idea che il benessere nasca da un incrocio tra fisicità, simbolicità, psichicità, spiritualità- prosegue De Tommasi-. Oggi come oggi le terapie e le discipline legate al corpo hanno sempre radice
simbolica quando non si parla di fitness. Sono discipline che servono a raggiungere un sentimento di presenza che non sia solo materiale, ma anche spirituale. All’interno di Cultè si incontreranno figure professionali diversissime, tra le quali danzaterapeute, insegnanti di yoga, operatori di feldenkrais e tai chi, psicologi e psichiatri.

“Credo che oggi ci sia un disagio diffuso, che non si rivolge più solo alla psicologia, ma chiede esperienze
concrete” sottolinea De Tommasi, che con Cultè  vuole rispondere proprio a questo disagio.
Sarà possibile partecipare alle prove aperte fino alla prima settimana di ottobre e iscriversi quindi ai corsi che inizieranno subito dopo.

2017-09-23T10:12:02+02:00