ROMA – La Cina blocca Whatsapp. L’app di messaggistica è stata censurata dal governo di Pechino. L’obiettivo inasprire censure e controlli sui media e sui mezzi di comunicazione in vista del 19° congresso del Partito Comunista, previsto per ottobre.
La Cina blocca Whatsapp, il governo contro le idee occidentali
Chiaramente un modo per evitare l’importazione di idee troppo occidentali. Internet, infatti, non è ben visto nel paese del Sol Levante. Ci sono regole ben precise che delineano secondo quali criteri deve essere utilizzato. Nello specifico, il governo cinese spiega cosa non si deve fare sul web. Vietato, così, “distorcere la verità, diffondere voci, o distrugge l’ordine sociale; o fornire materiale sessualmente suggestivo o incoraggiare il gioco d’azzardo, violenza, o omicidio”. Ovviamente – neanche a dirlo – impossibile diffondere idee contrarie al Partito Comunista.
La Cina blocca Whatsapp e ne giova WeChat
Il ban è solo l’ultimo in ordine di tempo. Quest’estate la censura di Pechino si era già abbattuta su foto e video di Whatsapp, impossibili da allegare da allora. Di questa nuova mossa del governo potrebbe, però, giovarne WeChat. WhatsApp, infatti, potrebbe essere stato colpito perché l’applicazione offre una crittografia end-to-end, assente in WeChat. Il che significa che i messaggi inviati sull’app di proprietà di Facebook rimangono privati. Fuori dal controllo costante del governo cinese, al contrario di come avviene con WeChat che fornisce i dati personali degli utenti in maniera costante.