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Progetto Miur-Coni, istituti apriranno allo sport

Malagò e Fedeli: 30 mila ragazzi e 100 plessi coinvolti

Roma – Con questo progetto “scegliamo di investire sulla cultura formativa: dobbiamo recuperare il gap con altri Paesi non solo perche’ fare movimento serve ma perche’ e’ educazione e su questo bisogna investire in modo strutturale“.

Parola del ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, per la quale lo sport deve essere sempre piu’ inserito tra i banchi come attivita’ didattica.

Si chiama ‘Scuole aperte allo sport’ ed e’ l’iniziativa sportiva ed educativa per gli istituti secondari di I grado avviata quest’anno dal Coni in collaborazione con il Miur e le Federazioni, sostenuta da Samsung.

L’obiettivo e’ avvicinare i ragazzi alla pratica sportiva grazie a un pacchetto di attivita’ totalmente gratuite. Circa 30mila ragazzi coinvolti, 1.500 classi, 100 scuole in tutta Italia costituiscono i numeri della sperimentazione, in cui atletica e ginnastica saranno le discipline proposte a tutte le scuole, cui si affianchera’ un terzo sport a scelta da imparare a conoscere con settimane e pomeriggi appositamente dedicati, feste finali attrezzature in regalo.

Nel rapporto sport-scuola “l’Italia ha ereditato una situazione complicata dal Dopoguerra a oggi, c’e’ molto da fare ma stiamo correndo ai ripari“, ha assicurato il presidente del Coni, Giovanni Malago’, durante la presentazione dell’iniziativa al Parco sportivo del Foro Italico a Roma. “Sono soddisfatto perche’ prima del mio arrivo al Coni non c’era neanche un dipartimento che si occupava di sport e scuola“. Per Fedeli “lo sport non e’ solo svago, e cito il capo dello Stato Mattarella, ma e’ anche educazione e non va piu’ considerato un luogo esterno alla formazione. Dobbiamo trovare il modo per andare avanti in modo strutturale anche se sappiamo che la coperta e’ corta“.

E per coinvolgere maggiormente i ragazzi, saranno organizzati venti eventi in ciascuna regione italiana cui partecipera’ un team di testimonial sportivi, capeggiato dai campioni Marta Pagnini, Margherita Granbassi e Carlo Molfetta.

2017-12-14T12:27:12+01:00