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Svolta storica di Hong Kong: stop al commercio di avorio

Soprannominata "isola dell'avorio", Hong Kong era uno dei centri nevralgici del suo smistamento

ROMA – Svolta storica per la tutela degli elefanti: il consiglio legislativo di Hong Kong ha varato una legge che mira a vietare il commercio di avorio entro il 2021.
Soprannominata “isola dell’avorio”, Hong Kong era uno dei centri nevralgici del suo smistamento.
La decisione di vietare il commercio di avorio è tra le più importanti per la vita degli elefanti, braccati per le loro zanne.
Ogni anno, infatti, vengono uccisi circa 30mila esemplari per alimentare il mercato miliardario di avorio, gran parte del quale è illegale.
La decisione di Hong Kong segue quella presa lo scorso anno dal governo cinese, che nel giro di un anno ha chiuso le fabbriche di avorio vietandone il commercio.

Elefanti e commercio di avorio

Secondo stime diffuse a livello internazionale, negli ultimi dieci anni gli elefanti africani uccisi dai bracconieri sono stati più di 100 mila. A trainare la domanda di zanne, l'”oro bianco” dei trafficanti, sono anzitutto i mercati asiatici.

Il bracconaggio ai danni degli elefanti ha raggiunto livelli record in Africa.
I dati sul traffico di avorio raccolti nel rapporto ETIS 2012 (L’Elephant trade information system ), la più importante banca dati al mondo realizzata per registrare i sequestri di avorio che registra più di 18.000 eventi ad oggi, mostrano come il traffico internazionale di avorio abbia raggiunto nel 2011 il tasso più elevato mai registrato prima, con tre dei quattro più importanti sequestri di avorio registrati dal 2009, altro anno critico per i sequestri, 17 importanti sequestri di avorio (più del doppio rispetto al 2009), e con più del doppio di avorio sequestrato negli otto anni precedenti, per un totale di circa 26,4 tonnellate.

2018-06-05T15:31:09+02:00