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#SonoStatoIo, il nuovo video degli Actual sul caso di Stefano Cucchi

Le web star tornano su YouTube con un nuovo video diverso dal solito

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ROMA – Gli Actual tornano su YouTube con un nuovo video diverso dal solito: #SONOSTATOIO.

E’ l’uomo che sbaglia…” Oggi vi raccontiamo una storia, un video diverso dal solito. Ci piacerebbe un Mondo dove chi sbaglia, in ogni lavoro e in ogni circostanza, si assuma le proprie responsabilità #StopTortura #BastaMortidiStato, hanno postato le web star sulla loro pagina Facebook.

Gli Actual, il duo romano composto da Lorenzo Tiberia e Leonardo Bocci capace di conquistare il web mettendo a confronto usi e costumi della Capitale, hanno voluto rendere omaggio alla storia di Stefano Cucchi con il nuovo video #SonoStatoIo.

Un racconto toccante, viscerale, emotivo. Ma soprattutto una riflessione amara, lucida e vibrante di quello che è stato e sarà uno dei più celebri casi di cronaca giudiziaria. Insieme a Cucchi sono tanti i nomi di ragazzi morti nelle carceri italiane. Casi come quello di Uva, di Aldovrandi, di Liotta. Casi che non devono in alcun modo essere dimenticati.

IL CASO CUCCHI

sonostatoio actual videoIl 22 ottobre del 2009 Stefano Cucchi muore all’ospedale Sandro Pertini di Roma durante la custodia cautelare. Al momento del decesso Stefano pesa 37 chilogrammi. Aveva solo 32 anni.

Il 15 ottobre, una settimana prima della morte, il geometra romano viene fermato dai carabinieri per possesso di droga. Perquisito in caserma, si scopre che il giovane è in possesso di 21 grammi di hashish, tre confezioni impacchettate di una dose di cocaina, una pasticca di sostanza inerte, una pasticca di un medicinale. Quando per Cucchi viene decisa la custodia cautelare non presenta segni di traumi fisici.

Il 16 ottobre viene processato per direttissima. In quell’occasione si vedono chiari gli ematomi agli occhi e la difficoltà nel camminare. Il giudice, nonostante le condizioni del ragazzo, decide di confermare la custodia cautelare.

A seguito dell’udienza le condizioni fisiche di Cucchi peggiorano. All’ospedale Fatebenefratelli il referto che viene stilato parla di lesioni ed ecchimosi alle gambe, al viso, all’addome, all’addome. Si richiede il ricovero che, però, non avverrà per il mancato consenso del paziente.

Il 22 ottobre Stefano muore all’ospedale Sandro Pertini.

Ci sono voluti otto anni affinché la procura di Roma accusasse di omicidio preterintenzionale, calunnia e falso i 5 carabinieri imputati: i militari Alessio Di Bernardo, Raffaele D’Alessandro e Francesco Tedesco, accusati di omicidio preterintenzionale, il maresciallo Roberto Mandolini di calunnia e falso, lo stesso Tedesco, insieme con Vincenzo Nicolardi, di calunnia. L’8 febbraio si è tenuta l’udienza di quella che è la 148esima vittima all’interno delle carceri italiane nel 2009.

 

2018-02-09T16:16:57+01:00