ROMA – Dall’utero in affitto, all’embrione uomo-pecora fino ai social e alle nuove tecnologie. Quanto la scienza e il progresso incidono sulle nostre vite? e cosa ne pensano i cittadini? Su questi argomenti hanno lavorato gli studenti del Liceo Avogrado di Roma nell’ambito del percorso di alternanza scuola lavoro con l’agenzia Dire.
Per l’utero in affitto un ragazzo ammette di non averci mai pensato “non sono preparato però penso sia un’opportunità”, sulla stessa linea un signore: “adesso siamo nel 2018 se è giusto o se è sbagliato ognuno ha le sue idee, io rispetto le idee degli altri”.
Opposte le reazioni alla notizia dell’embrione uomo-pecora.
“Non sono del tutto contrario – risponde un uomo – credo che la ricerca vada appoggiata, se si possono trovare soluzioni per curare qualche malattia che oggi è difficile ben venga”. Frena l’entusiasmo invece una donna perché “la scienza dovrebbe essere usata con moderazione”. Contraria anche una signora perché teme “che in alcuni punti si stia superando la bioetica a mali estremi magari sì ma c’è anche un’altra maniera per avere questi organi utilizzando non animali”. Per un altro ragazzo intervistato la notizia è stata “abbastanza sconvolgente ma se serve per migliorare la vita di alcune persone perché no… ma se è una pecora spero non mi cresca il pelo riccio che poi mi tosano”.
Per quanto riguarda l’incidenza che i social hanno sulle nostre vite tutti sono concordi nel dire che l’abuso incide negativamente sui rapporti interpersonali ma che per il mondo del lavoro sono utili. “Influiscono sui rapporti, sopratutto sui giovani, spesso sono abusati e si perde la percezione della realtà e dei rapporti interpersonali – dice una ragazza – possono aiutare per entrare nel mondo del lavoro e stringere relazioni ma deve esserci comunque il contatto umano”.
Sul rapporto tra i mezzi di informazioni e le bufale in molti sono caduti nel tranello….