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Gli America arrivano in Italia per tre concerti che fanno la storia

In arrivo a ottobre la band anglo-statunitense che ha fatto la storia di un genere e ha sancito usi e costumi di una generazione, influenzando inevitabilmente le altre a seguire.

Roma – Potrebbe sembrare roba da vecchi ma chi non ha mai cantato, almeno una volta, il ritornello di A horse with no name? Vi parliamo dell’arrivo in Italia degli America, band leggendaria che muove tuttora intere generazioni ad ogni latitudine e longitudine: uno dei gruppi che ha fatto la storia di un genere, che ha sancito usi e costumi di una generazione, influenzando inevitabilmente le altre a seguire. L’appuntamento per vedere dal vivo il gruppo musicale anglo-statunitense è a ottobre: il 13 a Roma all’Auditorium Conciliazione, il 14 a Bologna al Teatro Auditorium Manzoni e il 15 a Milano al Teatro Dal Verme. Gli America sono un gruppo capace di superare i confini con la sua musica edificante e un messaggio positivo, il pubblico americano ancora oggi continua a crescere, comprendendo una fedele legione di fan di prima, seconda e terza generazione, tutti testimoni del duraturo appeal del gruppo.

Il rock leggero vicino al sound della West Coast degli America è stato un punto fermo delle colonne sonore dei giovani degli anni Settanta e Ottanta; con Ventura Highway (uno degli intro più campionati nella storia della musica più recente) il terzetto ha guadagnato l’ottavo posto nella Billboard Top 40 Pop Charts per le prime nove settimane dalla data di uscita, il brano è il primo singolo realizzato con la collaborazione di Neil Young, numero uno nel dicembre 1972. Sono tante le hit mondiali riconoscibili al primo accordo, che, oggi come allora, sono inevitabilmente nelle playlist di qualsiasi radio in giro per l’etere dell’universo. Un mix di folk e rock inconfondibile, capace di accendere l’entusiasmo di coloro che hanno “vissuto” gli America in quegli anni, unico per quantità e qualità, che sconfina in tanti generi musicali.

 

Da sempre, gli America sono Gerry Beckley e Dewey Bunnell (il terzo membro, Dan Peek, è scomparso anni fa), compagni di liceo nella Londra di fine anni Sessanta, capaci di scrivere alcune delle pagine più armoniose del rock e di trovarsi, oltre quaranta anni dopo, a fare musica insieme, girando il mondo ed entusiasmando il pubblico con il loro suono senza tempo. Vincitori di Grammy (nel 1972 come “Migliore Nuovo Artista”) e di innumerevoli dischi d’oro e di platino, prodotti da Geoff Emerick, George Martin (Beatles), gli America debuttano con “A horse with no name” alla fine del 1971, che arriva al primo posto in USA e in mezzo mondo. Penso che gli ingredienti del sound degli America siano i fondamentali di base che si traducono a livello internazionale“, ha detto Beckley.Gli italiani sono grandi fan della musica da ballo, ma amano anche una ballata, sono romantici nel cuore, è la stessa cosa in Estremo Oriente, molte volte in questi paesi, vediamo gente che canta e loro non sanno davvero cosa significano le parole, la musica è veramente la lingua internazionale.”

Insomma ad ottobre gli appuntamenti con la storia sono tre, lasciarsi scappare una band come gli America sarebbe davvero un gran peccato.

Biglietti in vendita su ticketone.

2018-03-21T13:59:54+01:00