ROMA – “Da gennaio sono entrata a far parte di Wayouth, una community nata per far incontrare per la prima volta tutte le ragazze i ragazzi vincitori di maratone progettuali promosse dal Miur. Attualmente la community conta 80 giovani, ambasciatori di 35 scuole italiane e, grazie al supporto della mia scuola, oggi posso dire che tra gli 80 studenti ci sono anche io”.
A parlare e’ Valentina Marchetti, alunna dell’Istituto Einaudi di Roma, che ha raccontato a diregiovani.it la sua esperienza nell’ambito del progetto ‘WAYouth’. Nato nel 2017 con il patrocinio del Miur, il programma ha l’obiettivo di promuovere e organizzare momenti di confronto nelle scuole. Cinque percorsi progettuali, ognuno su una tematica specifica del mondo scuola, sviluppati in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
“Mi ha permesso di poter osservare il lavoro dei miei professori e della dirigenza con occhi diversi, piu’ consapevoli anche rispetto all’impegno che quotidianamente mettono a disposizione di noi studenti”, aggiunge Valentina, protagonista con la sua scuola della maratona che si svolgera’ il 5 e 6 aprile nell’istituto romano e in altri 35 istituti. Ogni scuola selezionera’ gruppi di studenti in base alla loro capacita’ relazionale e comunicativa, e li affidera’ alla guida di ragazzi con esperienze in Hackathon.
‘Miglioriamo la nostra Scuola’ e’ questa la macro-sfida di WAYouthack 2018 che rivolta a tutti i team partecipanti. Ogni scuola individuera’ i propri vincitori, che avranno la possibilita’ di partecipare ad un meeting nazionale che si terra’ in autunno a Roma, presso il MIUR, con tutti i delegati vincitori degli hackathon WAYouthack 2018. Nella due giorni di lavori tutte le studentesse e tutti gli studenti avranno l’opportunita’ di apprendere nuovi strumenti di co-progettazione, di condividere la loro visione di societa’ e di esporre al termine della due giorni le proprie idee e le possibili soluzioni.
“Partecipare agli hackaton ha aumentato la fiducia in me stessa, la percezione delle mie potenzialita’ e anche dei miei limiti. E credo che questa maggiore consapevolezza abbia avuto un impatto positivo anche a scuola”, commenta Valentina. Per incentivare la partecipazione dei ragazzi, l’iniziativa verra’ seguita su tutti i social con appositi hashtag e un contest nazionale su Instagram. “A tutti gli studenti che parteciperanno consiglio di vivere questa esperienza al massimo delle loro potenzialita – conclude la studentessa – perche’ e’ unica e permette di generare fiducia nelle proprie capacita’ e idee ma anche di misurarsi su sfide concrete. Il pensiero che voglio condividere con loro e’ di John Kennedy e dice: non chiedetevi cosa puo’ fare il vostro paese per voi. Chiedetevi che cosa potete fare voi per il vostro paese. E Ricordate, il nostro impegno nasce dalla nostra scuola”.