Durante la pubertà iniziano i primi cambiamenti del corpo legati principalmente alla maturazione degli organi sessuali e allo sviluppo. Questi cambiamenti includono lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari (peli, sviluppo delle mammelle per le donne, cambio di voce, aumento di statura, etc…), la maturazione delle gonadi (gametogenesi) e modificazioni psicologiche e comportamentali (come lo sviluppo della pulsione sessuale).
Si tratta di un processo particolarmente delicato e complesso, che prevede una totale riorganizzazione mentale e la costruzione di una nuova identità.
Non sempre il cambiamento fisico viene percepito come naturale e armonioso, talvolta può non corrispondere con una trasformazione interiore e per questo il corpo può essere vissuto come estraneo.
In questo periodo il corpo può anche diventare un peso, una zavorra che tiene ancorati a terra e limita nella propria libertà. Basti pensare allo sconvolgimento che porta il ciclo nella vita delle ragazze, i dolori mestruali a volte impediscono di svolgere le consuete attività e gli sbalzi ormonali possono portare irrequietezza o spossatezza.
In questa fase così particolare, i ragazzi realizzano per la prima volta che il loro corpo è sessuato e generativo, quindi anche mortale. Ciò significa che il corpo può provare piacere ma, per trovare piena soddisfazione, ha bisogno dell’”altro”, quindi non è sufficiente a se stesso. Il corpo può generare figli ma, inevitabilmente, subisce un processo di decadenza che porta alla vecchiaia e quindi alla morte. Questa scoperta sconvolgente fa cadere l’illusione della propria onnipotenza e può portare ad una sensazione generale di disorientamento e spaventoso sconforto.
Tutto il lavoro che gli adolescenti tendono a fare sul proprio corpo (es: l’abbigliamento, i profumi, i piercing, il trucco, i tatuaggi, etc…), esprime concretamente il lavoro mentale in corso e ha come obiettivo di renderlo comprensibile e di provare a dargli una “forma”.
Il malessere stesso può essere espresso attraverso un attacco al proprio corpo, basti pensare ai disturbi del comportamento alimentare e al cutting, fenomeno recente per cui vengono praticati dei tagli su braccia o gambe per distogliersi da un dolore più profondo e intenso che riguarda l’anima.
Se da un lato questo momento di crescita è vissuto in modo critico, dall’altro rappresenta un periodo propulsivo ed entusiasmante proprio perchè si abbandona il proprio status di bambini per intraprendere un percorso individuativi che porta all’età adulta. Per questo il corpo diventa il proprio biglietto da visita, un modo per mostrare la propria identità, il veicolo per approcciarsi all’altro, il mezzo per riconoscersi con i coetanei.
In un epoca sempre più virtuale e social, l’esibizione del corpo diventa sempre più importante, ma anche qui è bene non superare quel limite pericoloso e rimanere ancorati alla realtà attraverso un filo invisibile per non rischiare di perdersi in un labirinto spersonalizzante.
Lo sapevi che…
Ogni anno il 20% delle persone che si rivolgono al chirurgo plastico per interventi correttivi hanno meno di 18 anni. Ma non sempre intervenire a quell’età è consigliato.
Il 20% delle persone che si rivolgono al chirurgo estetico sono adolescenti che, per lo più, chiedono trattamenti contro la cellulite o interventi al seno.
Dubbi e domande…
Lara, 13 anni
Non hi ancora il seno, è normale?…
Lily, 20 anni
Ci sono possibilitá che il mio seno cresca ancora? Oppure la crescita a quest’etá é finita?…
“Il mio corpo che cambia”, Litfiba (1999)