hamburger menu

Da Gaia, una vista senza precedenti della Via Lattea

Censite quasi un miliardo e settecento milioni di stelle della nostra Galassia, la Via Lattea, con informazioni di precisione sulla loro posizione, la velocità con cui si spostano e alcune loro proprietà fisiche.

Viene rilasciato oggi il secondo catalogo stellare prodotto dalla missione Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea: di fatto esso sarà fino al prossimo rilascio il più dettagliato e più grande catalogo esistente. In esso sono state censite quasi un miliardo e settecento milioni di stelle della nostra Galassia, la Via Lattea, con informazioni di precisione sulla loro posizione, la velocità con cui si spostano e alcune loro proprietà fisiche. 

Oggi 25 aprile, in occasione della mostra internazionale dell’Aria e dello Spazio ILA, che si svolgerá dal 25 al 29 aprile all’aeroporto ExpoCenter di Berlino, Germania, il Direttore ESA Scienza metterà in evidenza la seconda pubblicazione dei dati di GAIA, contenenti un numero senza precedenti della distanza e del movimento di 1.3 miliardi di stelle

Gaia è il nome della Dea attraverso cui gli antichi Greci onoravano la Terra. In base a questa credenza, Gaia, fecondò il ventre cosinico scaturito dal primordiale spazio interstellare noto con l’appellativo di Caos, sarebbe esistita prima di qualsiasi altra forma di vita. Gaia ha generato il cielo, da lei battezzato Urano, affinché le tenesse compagnia e facesse l’amore con lei.

Proprio per conoscere meglio il nostro pianeta, di Gaia ne è nata una nuova: è la missione sviluppata dall’Agenzia spaziale europea, messa in orbita il 19 dicembre 2013 con il vettore Soyuz-Fregat.



Una mappa che mostri tutte le stelle nella nostra galassia, con la loro posizione, il loro movimento, la loro luminosità, il loro spettro, ma anche la temperatura superficiale e tanto altro. Il sogno di ogni astronomo che sta pian piano diventando realtà grazie a Gaia, missione Esa con un obiettivo ambizioso: creare la più grande e dettagliata mappa tridimensionale della Via Lattea e anche delle galassie vicine. Il prossimo 25 aprile verrà pubblicata la seconda release di dati e i numeri si prospettano “spaziali”.

Un catalogo enorme per soddisfare tutti i palati astronomici. Dalla posizione e luminosità di quasi 1 miliardo e 700 milioni di stelle ai colori nella lunghezza d’onda del rosso o del blu di oltre 1 miliardo e 380 milioni di astri, passando per la misura precisissima della parallasse e del moto proprio di oltre 1 miliardo e 300 milioni di stelle: dati essenziali per studiare l’origine e l’evoluzione della nostra galassia.



La parallasse è la misura del cambio di posizione apparente di corpo rispetto allo sfondo da due punti di osservazione distanti. Nel nostro caso si tratta della posizione della Terra ai due lati opposti della sua orbita attorno al Sole: una distanza di circa 300 milioni di km, valore che può sembrare enorme ma che permette di osservare, per le stelle più lontane, uno spostamento apparente microscopico. Parliamo di millesimi di arcosecondo, piccoli scarti che però non sfuggono agli attenti occhi di Gaia. Il moto proprio è invece il movimento reale di una stella attorno a centro di gravità della galassia.

Una release ricca, che mette in ombra quella rilasciata nel 2016. Nel catalogo aggiornato, frutto di 22 mesi d’osservazioni, dal luglio 2014 al maggio del 2016, il numero di stelle la cui posizione è stata calcolata è simile alla precedente, ma il calcolo della parallasse e del moto proprio è di tre ordini di grandezza più grande: dai 2 milioni della prima release al miliardo e 300 milioni.

Inclusi nel catalogo anche la stima della temperatura superficiale di più di 160 milioni di stelle e la misura della quantità di polvere che si frappone fra noi e oltre 87 milioni di astri.

Non solo stelle, ma anche asteroidi. Attraverso oltre un milione e mezzo di osservazioni, Gaia è riuscita a individuare la posizione di 14.099 corpi celesti minori all’interno del Sistema solare.

L’Italia con ASI e INAF gioca un ruolo di primo piano nella missione con la partecipazione al Data Processing and Analysis Consortium (DPAC). I centri italiani sono ALTEC a Torino, dove viene raccolta e archiviata l’enorme mole di dati prodotti dal telescopio Gaia, e l’ASI Science Data Center, che gestisce l’analisi dei dati, situato a Roma, presso la sede dell’Agenzia Spaziale Italiana.

mappa della Via Lattea 3D


Descrizione

Gaia è una missione del programma scientifico dell’ESA che ha lo scopo di ottenere una mappa tridimensionale della nostra galassia, rivelandone la composizione, la formazione e l’evoluzione. Il lancio, come programmato, è stato effettuato il 19 dicembre 2013 con il vettore Soyuz-Fregat, l’orbita occupata dal satellite è quella intorno a L2.

Gaia è realizzata direttamente da ESA, anche per la parte della strumentazione scientifica che consiste di due telescopi con campi di vista diversi e piano focale in comune, una serie di specchi e più di cento CCD che corrispondono a quasi un miliardo di pixel Gaia scansionerà continuamente tutto il cielo sfruttando i moti di rotazione e di precessione del satellite: ogni zona del cielo viene osservata circa settanta volte durante la vita operativa del satellite.

La partecipazione della comunità scientifica europea alla missione prevede la responsabilità della riduzione dell’enorme mole di dati che saranno prodotti dalla missione. Tale compito sarà svolto dal Data Processing and Analysis Consortium (DPAC), il consorzio di istituti di ricerca europei creato dagli scienziati europei in risposta a un Announcement of Opportunity dell’ESA.

Obiettivi Scientifici

Gaia otterrà dati astrometrici di oltre un miliardo di stelle con una precisione duecento volte maggiore di quelli di Hipparcos e informazioni astrofisiche sulla luminosità nelle diverse bande spettrali che permetteranno di studiare in dettaglio la formazione, la dinamica, la chimica e l’evoluzione della nostra galassia. Sarà anche possibile individuare pianeti extrasolari e osservare asteroidi, galassie e quasars.

Contributo Italiano

Il contributo italiano al DPAC è notevole (secondo solo a quello francese, PI-ship) e riguarda:

• la partecipazione di personale italiano alla gestione del DPAC,
• la partecipazione alla definizione e alla realizzazione delle pipeline di analisi e calibrazione dei dati,
• la presenza sul territorio italiano di uno dei sei Data Processing Center (DPC) previsti.

Accordi Internazionali

La missione Gaia rientra nel quadro del Programma Scientifico dell’ESA, cui l’Italia contribuisce al 13% circa. Un Multilateral Agreement tra tutti i paesi membri che partecipano al progetto è stato firmato a febbraio 2008.

2018-06-05T17:11:36+02:00