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E’ morto il piccolo Alfie, la sua storia ha commosso il mondo

"Al nostro bimbo sono spuntate le ali intorno alle 2.30. I nostri cuori sono spezzati. Grazie a tutti per il sostegno".

ROMA – “Al nostro bimbo sono spuntate le ali intorno alle 2.30. I nostri cuori sono spezzati. Grazie a tutti per il sostegno”.
Tom e Kate Evans annunciano su Facebook la morte del loro piccolo Alfie, il bambino simbolo di una lunga battaglia contro il sistema sanitario inglese.
Non aveva ancora compiuto due anni.

Affetto da una grave malattia neurodegenerativa sconosciuta, Alfie era da mesi in uno stato di semi-incoscienza.
Ma i genitori, appena ventenni, non avevano perso le speranze e volevano trovare un modo per salvare la vita al loro bambino.
A fermarli, però, il sistema sanitario inglese.

Secondo i medici dell’ospedale pediatrico Alder Hey di Liverpool, dove Alfie era ricoverato, non c’era più nulla da fare. Tenerlo in vita sarebbe stato solo una sofferenza per il piccolo.
La soluzione sarebbe stata quindi quella di staccargli la spina.
Di parere opposto i genitori, che non si sono mai arresi alla possibilità di trovare una cura.
Da qui una battaglia legale durata mesi, nella quale è stata coinvolta anche l’Italia.

L’ospedale si è rivolto alla giustizia britannica per staccare il piccolo Alfie dalle macchine che lo tenevano in vita.
A nulla sono valsi i ricorsi della famiglia Evans. Il sistema sanitario inglese non concede scelta in questi casi.
Sono seguite una serie di proteste da parte dell’opinione pubblica, anche l’appello del Papa.
Alla fine, lo scorso 23 aprile, il nostro Paese ha concesso la cittadinanza italiana per motivi umanitari al piccolo Alfie, con la disponibilità di ricovero del Bambino Gesù di Roma e del Gaslini di Genova.

La sera stessa, i medici hanno proceduto all’ordinanza del tribunale britannico, staccando il piccolo Alfie dale macchine.
Ha continuato a respirare naturalmente fino a questa notte, quando il suo fragile corpicino si è, infine, arreso.

2018-06-05T15:30:48+02:00