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Un mondo di fake news, cosa sono e come combatterle

Lo speciale di Diregiovani sul fenomeno bufale

ROMA – Il 2016 e il 2017 sono stati definiti in piu’ occasioni come gli anni delle fake news. Dalle celebri bufale diffuse dal presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, alle fake legate a Brexit, dal britannico Piggate alle notizie false circolate in Italia durante il periodo referendario, il biennio ’16-’17 segna un salto di qualita’ del fenomeno che sembra crescere di post in post, un like dietro l’altro.

Si’, perche’ un ruolo fondamentale nella diffusione di fake news lo stanno giocando i social, dove ogni giorno viene riversato un flusso continuo e incontrollato di informazioni, pronte per essere condivise dai circa 3 miliardi di utenti che popolano i vari Facebook, Twitter, Instagram, Google+.

Non e’ un caso se l’Oxford Dictionary, due settimane dopo l’elezione di Trump, abbia proclamato ‘post-truth’ (post-verita’) parola dell’anno 2016 (l’uso del termine e’ cresciuto del 2.000 per cento nel 2016), in buona compagnia con il termine ‘fake news’, parola dell’anno del 2017 per il Collins Dictionary. Ad occuparsi del fenomeno pero’ non sono solo prestigiosi dizionari. Nel gennaio del 2018 Mark Zuckerberg in persona annuncia l’avvio di un test dove protagonisti del fact-checking su Facebook sono proprio gli utenti, incaricati di creare una sorta di ‘ranking’ delle testate attraverso pareri e suggerimenti sul livello di fiducia nelle diverse fonti di informazione.

Un esperimento iniziato a meno di un anno dal lancio del decalogo contro le notizie false (aprile 2017) e accompagnato in Italia dalla collaborazione con Pagella Politica, avviata in vista delle elezioni politiche dello scorso marzo. Per l’attualita’ e la diffusione del fenomeno diregiovani.it ha quindi deciso di dedicare uno speciale al tema ‘fake news’, per offrire ai ragazzi uno strumento in piu’ sull’uso consapevole del web e delle ‘reti sociali’ e non perdersi tra le migliaia di notizie false che ogni giorno i professionisti delle bufale inventano per danneggiare il lettore. La parola d’ordine e’ consapevolezza.

2018-05-03T11:18:41+02:00