ROMA – Una scuola grande, calma e silenziosa, con meno compiti a casa e in classe, piu’ liberta’, orari flessibili e tanti momenti di approfondimento organizzati dagli insegnanti. E’ il ritratto del modello educativo-didattico finlandese disegnato da 14 studenti dell’istituto comprensivo ‘Regina Elena’ di Roma, protagonisti dal 21 al 25 aprile 2018 di uno scambio culturale con una scuola di Helsinki, in Finlandia.
Un’esperienza nata nell’anno scolastico 2016/2017 da un’idea di Giuseppina Crea, docente di Lettere e referente del progetto, che quest’anno ha coinvolto nove studenti di seconda media e, in via sperimentale, anche cinque alunni delle quinte classi della scuola primaria: “I ragazzi sono partiti desiderosi di scoprire, ma anche impauriti– spiega a diregiovani.it la professoressa Crea- Sono tornati cambiati, come ci hanno confermato le stesse famiglie, perche’ l’esperienza in famiglia a livello formativo e’ di grandissimo spessore, sia personale che didattico. Abbiamo avuto il coraggio di aprirci all’intercultura, all’Europa, anche nella scuola secondaria di primo grado e nella scuola primaria– precisa- per trasmettere un’idea di Europa aperta a tutti i ragazzi”.
Un esperimento riuscito, che ha dato ai ragazzi la possibilita’ di fare Erasmus tra i banchi di scuola, in quell’Europa dei popoli e delle culture che dalla Russia al Portogallo, dall’Islanda alla Grecia, cambia continuamente volto e, se conosciuta, smonta pregiudizi e stereotipi. “L’esperienza in Finlandia e’ stata molto bella– racconta a diregiovani.it Marta, 10 anni- In famiglia ci hanno accolto bene. Ho capito che hanno abitudini diverse dalle nostre. La scuola e’ molto silenziosa, stanno a piedi scalzi, danno compiti che possono svolgere durante la settimana. Hanno una palestra con un teatro e un’arrampicata e a mensa puoi scegliere quanto e cosa prendere”. “Mi hanno colpito molto i loro orari e il fatto che hanno molta liberta’ nella scuola”, spiega a diregiovani.it Marlon, 13 anni, nonna finlandese, che dopo quest’esperienza si sente “piu’ europeo”.
Come Lapo, 13 anni, che considera questo scambio “un arricchimento”, e Sebastiano, 10 anni, che racconta di essersi sentito “a casa”, nonostante cibo e scuola siano “molto diversi dai nostri”. Capacita’ di adattamento, autonomia e voglia di mettersi in gioco. Oltre ad acquisire una maggiore abilita’ linguistica, gli studenti sono riusciti ad acquisire competenze piu’ ampie, aprendo e sviluppando il concetto di intercultura attraverso il contatto diretto: “Il mio metodo si avvicina molto al metodo finlandese basato sulle competenze– spiega a diregiovani.it Patrizia Fronzi, insegnante della scuola primaria che ha accompagnato i bambini nel Paese nordeuropeo- Nelle scuole finlandesi bambini e ragazzi sono molto liberi, si autocorreggono, non hanno verifiche periodiche, hanno un approccio diverso ai compiti a casa, non ricevono votazioni periodiche o continue sui singoli compiti. Mi piaceva l’idea di ‘visitare’ questo modello scolastico”. Un progetto formativo anche per gli insegnanti, che hanno avuto modo di confrontarsi con i loro colleghi finlandesi e di costruire una rete di relazioni che, come sottolinea la professoressa Crea, “arricchisce dal punto di vista personale, professionale, didattico ed educativo”.
“Questo scambio culturale e’ al centro di un’iniziativa piu’ generale che ha coinvolto anche docenti di scuole diverse, perche’ il nostro istituto e’ stato selezionato per la formazione dei insegnanti neoassunti di ruolo– sottolinea il dirigente scolastico dell’istituto Rossella Sonnino- Abbiamo proposto la didattica attraverso il Clil anche a questi docenti, che hanno potuto apprezzare e valutare come si puo’ lavorare nella scuola confrontandosi con altri Paesi”. E sul lavoro dei docenti sullo scambio chiarisce: “Il loro lavoro prosegue tutto l’anno, perche’ vengono scelte delle attivita’ in comune. Gli insegnanti finlandesi ci lavorano nella loro scuola, cosi’ come i nostri. Poi ci sono dei momenti di scambio di idee e progettazione con collegamenti internet, e poi, finalmente, avviene l’incontro. Anche le famiglie sono coinvolte, non delegano, ma hanno la possibilita’ di essere protagoniste di questo scambio. A settembre– conclude- accoglieranno i bambini finlandesi e potranno far conoscere, attraverso i loro metodi genitoriali ed educativi, la nostra cultura, le nostre tradizioni, il nostro cibo”. Alla Finlandia, il prossimo anno scolastico l’ic ‘Regina Elena’ affianchera’ come meta di scambio culturale anche la Francia, vicino Lione, dove gli studenti voleranno a febbraio.