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Jam Jam Lab, la musica come racconto condiviso tra culture

TRAPANI – Le note musicali hanno un solo colore e rappresentano il linguaggio universale per eccellenza, possono creare incontri spontanei e unici, capaci di lasciare il segno per tutta la vita. Da un lato c’e’ il mondo di un artista, Jaka, che ha costruito la sua grande carriera, passo dopo passo, sfidando col suo reggae […]

TRAPANI – Le note musicali hanno un solo colore e rappresentano il linguaggio universale per eccellenza, possono creare incontri spontanei e unici, capaci di lasciare il segno per tutta la vita. Da un lato c’e’ il mondo di un artista, Jaka, che ha costruito la sua grande carriera, passo dopo passo, sfidando col suo reggae dal cuore siciliano i grandi rapper internazionali; dall’altro ci sono i ragazzi ospiti delle strutture di accoglienza della cooperativa Badia Grande a Trapani, che fra i tanti ricordi della loro Africa portano dentro una ritmicita’ unica.

Nasce cosi’ il Jam Jam Lab, il laboratorio musicale che li ha coinvolti in un percorso di formazione artistica con l’obiettivo di raccontarsi attraverso le canzoni, affinando la tecnica musicale. Alla regia del laboratorio c’e’ stato Giuseppe Giacalone, in arte Jaka, artista musicale, rapper internazionale, che ha voluto mettere a disposizione dei partecipanti la sua pregressa esperienza di volontariato nelle strade e nei quartieri di Firenze, nei campi Rom, nelle scuole e nella carceri minorili; percorsi uniti da un obiettivo comune che punta alla crescita umana ed emotiva attraverso il lavoro di gruppo.

Dalle competenze tecniche al saper raccontare le proprie emozioni, con la scelta delle parole giuste, con l’adeguato uso della voce, del corpo, e poi il confronto e la riflessione sui contenuti di una canzone. Amada, I love my baby, Oduma, Badia Granda, sono alcuni dei brani cantati da Tbb, Everreign, G-Prince, En Million, Heis, Soldiers of Christ, che affrontano i temi dell’amore, della religione, della vita quotidiana, elaborati nel corso dell’attivita’ trimestrale che si e’ tenuta al Centro polifunzionale per l’integrazione degli stranieri, che ha visto la sua conclusione con la loro esibizione sul palco in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato.

L’iniziativa si e’ collocata nell’ambito del progetto di comunicazione che la cooperativa Badia Grande ha avviato un anno fa con l’apertura di Radio Openvoice, trasmessa su piattaforma Spreaker, che vuole alimentare una nuova forma di comunicazione dedicata al settore dell’immigrazione che non deve essere solo cronaca e dramma.

2018-12-21T10:47:26+01:00