ROMA – Un investimento da 2.5 milioni di euro per contrastare in quindici città italiane i reati connessi all’uso degli stupefacenti, intervenendo sulle scuole, “luogo di attrazione per i venditori di morte” . Il ministro dell’Interno Matteo Salvini presenta così il progetto pilota ‘Scuole Sicure’, un tema che “mi sta a cuore da ministro e da papa’ visto che mio figlio è in età adolescenziale”.
Impianti di videosorveglianza, coinvolgimento di polizia locale e vigili urbani, campagne informative, contributo di sindaci, presidi e prefetture. ‘Scuole sicure’ vuole coinvolgere tutti i settori visti i risultati allarmanti: in aumento (+12.5%) i reati connessi agli stupefacenti con identica percentuale nell’aumento di denunce e arresti (+12.5%). “Ma la cosa preoccupante è l’aumento tra minorenni– precisa Salvini- che è del 10%”.
“Se riuscissimo ad allontanare anche un solo spacciatore da un ragazzo, saranno soldi ben spesi. Contiamo di sequestrare con la droga pari importo dell’investimento, sui 2.5 milioni”, precisa Salvini che conta di estendere il progetto anche ad altre città, “visto che alcuni sindaci mi hanno chiamato per averlo anche loro”.
“Non ci sarà alcun rastrellamento, non ci saranno carri armati fuori dalle scuole, non è una cosa punitiva ma preventiva. Il progetto ‘Scuole sicure’ è una risposta concreta ad una vera esigenza: l’età del primo consumo di stupefacenti continua a diminuire, in alcuni casi fino ai 12-13 anni. É incredibile parliamo di scuole medie e io non faccio distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti”.
Queste le quindici città che ospiteranno il progetto. L’investimento da 2.5 milioni di euro è suddiviso in proporzione al numero dei rispettivi abitanti:
Roma 727 milaeuro;
Milano 344 mila euro;
Napoli 243 mila euro;
Torino 222 milaeuro;
Palermo 168 mila euro;
Genova 146 mila euro;
Bologna 98mila euro;
Firenze 96 mila euro;
Bari 81 mila euro;
Catania 78mila euro;
Venezia 66 mila euro;
Verona 65 mila euro;
Messina 59mila euro;
Padova 53 mila euro;
Trieste 51 mila euro.