LIDO DI VENEZIA – Allacciare le cinture e prepararsi al lancio: Lunar City sta per decollare. Il documentario della regista Alessandra Bonavina è stato presentato nella Sala Tropicana dell’Hotel Excelsior di Venezia in occasione del 75esimo compleanno della Mostra del Cinema, che si terrà fino all’8 settembre.
Il ritorno dell’uomo sulla Luna in occasione del 50esimo anniversario dell’allunaggio, la nascita di una colonia umana sul nostro satellite, ricostruzioni reali su come potrebbe essere la vita degli astronauti sulla Luna e racconti che mostrano la tecnologia messa in campo da tutti i Paesi e dalle aziende private. Tutto questo è nella navicella spaziale della Bonavina che condurrà il pubblico nello Spazio.
“Lunar City è un documentario e non fantascienza e racconterà la Luna che verrà, il futuro delle prossime missioni lunari che cambiano molto quella che è stata la missione del 1969: innanzitutto questa è nata come una sfida tra i Paesi, questa volta sarà una cooperazione– ha dichiarato la regista e produttrice durante l’incontro di presentazione– Dovremmo vivere le prossime missioni come genere umano, quindi tutti insieme in collaborazione per esplorare lo Spazio più profondo“.
Il docufilm della Bonavina è il secondo della trilogia Expedition, prodotta da Omnia Gold Studios Production in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la NASA. Il primo capitolo, dal titolo ‘Expedition’, è stato presentato alla 74esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia ed ha come protagonista Nespoli, in orbita per la missione Vita dell’ASI. In questa occasione, l’astronauta dell’ESA ha sfilato sul tappeto rosso in collegamento dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Dalla Via Lattea al lungomare Guglielmo Marconi. Alla presentazione di ‘Lunar City’, due ospiti d’eccezione: gli astronauti italiani Paolo Nespoli e Roberto Vittori, che hanno sfilato per la prima volta sul tappeto rosso.
“Io e Paolo festeggiamo i 20 anni non di matrimonio– ha detto Vittori scherzando– ma dalla selezione d’astronauta nel 1998. Io e lui siamo sembriamo uguali, ma non lo siamo. Quando ci alzeremo dalla sedia vedrete che lui è lungo ed io sono corto: lui infatti ha fatto lunghe durate ed io brevi durate anche se il numero dei viaggi è lo stesso, tre“.
“Molto probabilmente, la terza missione è stata l’ultima in veste di astronauta professionista. Oramai ho una certa età– ha raccontato @astro_paolo in conferenza– Io sono convinto che comincerà uno sviluppo delle ditte private e tra qualche anno, quando i prezzi si abbasseranno, potremmo tutti comprare un biglietto per lo Spazio“.