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Chitarre e ritmi serrati, ecco il “mondo parallelo” dei The Zoids

La band ai nostri microfoni per raccontarci il loro primo album insieme, Void Dimension, disponibile dallo scorso 14 settembre

the zoids intervista

https://www.youtube.com/watch?v=5oPR7URfnJk

the zoids intervistaROMA – È figlio della spontaneità, Void Dimension: della spontaneità legata alla creazione artistica, del magico scambio sintonico tra i musicisti, della sottile adrenalina prodotta dalle session nello studio di registrazione; ed è l’esordio dei ciociari The Zoids. Ai nostri microfoni il racconto del disco e di questa nuova avventura che unisce Francesco Salemme (voce e chitarra), Luigi Mosillo (basso e cori) – già compagni di band nei At the weekends – e Domenico Benfante (batteria e cori).

Disponibile dallo scorso 14 settembre per MiaCameretta Records (distribuzione fisica e digitale Goodfellas), Void Dimension ha un’anima duale che si sviluppa attraverso 8 canzoni (più una bonus track, per un totale di 27 minuti) fatte di atmosfere malinconiche e chitarre graffianti, melodie orecchiabili e ritmiche serrate

Nei testi (tutti in inglese perché è così che la band pensa alla musica), invece, i The Zoids hanno creato come un mondo parallelo, dove tutto è un po’ fluttuante e distorto, come un sogno in cui continuamente si cerca la serenità. Tre i concetti attorno ai quali ruotano: vita, amore, tempo. Secondo Francesco, l’autore dei testi, “si nasce e si vive per amare con il tempo a scandire gli attimi che si susseguono, per alcuni velocemente per altri meno”. Quando viene a mancare uno di questi elementi, nel mondo astratto dei The Zoids si riazzera tutto, non si vive più bene, si prova dolore e tutto può sembrare vuoto. Void Dimension, appunto. 

 

2018-09-19T17:35:16+02:00