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Memoria. Raggi incontra studenti su cambio nome strade

ROMA – Cancellare i nomi di due firmatari del Manifesto della razza da altrettante strade della Capitale per poterle intestare a due ‘giusti’, che quel manifesto lo hanno combattuto. È l’obiettivo dell’incontro al cinema Andromeda di Roma tra la sindaca, Virginia Raggi, il vicesindaco, Luca Bergamo, la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, […]

ROMA – Cancellare i nomi di due firmatari del Manifesto della razza da altrettante strade della Capitale per poterle intestare a due ‘giusti’, che quel manifesto lo hanno combattuto. È l’obiettivo dell’incontro al cinema Andromeda di Roma tra la sindaca, Virginia Raggi, il vicesindaco, Luca Bergamo, la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, e gli studenti degli istituti Pasteur, Gassman, De Amicis, Einaudi e Fermi. Nell’occasione è stato discusso il cambio di denominazione di largo Arturo Donaggio e via Edoardo Zavattari, entrambi, appunto, tra i firmatari del Manifesto da cui scaturirono le leggi razziali del 1938.

Oggi– ha detto la sindaca Raggi- ragioniamo in maniera concreta con gli studenti sul senso della memoria. A Roma ci sono due strade intitolate a questi sottoscrittori del Manifesto della razza e ho deciso, nell’anno in cui ricorre l’80esimo anniversario dalla promulgazione delle leggi razziali, di cambiare nome a queste strade. La modifica deve essere un percorso partecipato, in modo che i cittadini sappiano chi erano le persone alle quali queste strade erano state intitolate. Le cancelleremo e sceglieremo insieme quegli scienziati che hanno avuto il coraggio di opporsi e ai quali saranno intitolate quelle strade“.

Durante l’incontro è stata raccontata ai ragazzi la storia delle 7 persone tra le quali saranno scelti gli intestatari delle due strade: i fisici Nella Mortara, Franco Rasetti, Emilio Segre’ e Bruno Touschek, il medico Mario Carrara, la zoologa Enrica Calabresi e la botanica Pierina Scaramella. Infine, a chi sottolineava che nell’elenco sono presenti molte scienziate donne Raggi ha risposto: “Anche questo è un elemento che viene spesso dimenticato. È una battaglia che va fatta, ma bisogna soprattutto concentrarci su una memoria che oggi comincia a essere un po’ troppo dimenticata. Questo noi lo facciamo con i Viaggi della Memoria e con continui confronti e con il progetto ‘Testimoni di testimoni’ in cui i ragazzi diventano custodi di una memoria che non hanno ma che devono studiare e trasmettere. Abbiamo tutti un posto nella storia“.

DUREGHELLO: BENE CAMBIO STRADE ROMA, NOMI PROPOSTI ESEMPIO POSITIVO

Voi dovete avere gli strumenti per potere affrontare il futuro. Come diceva Hannah Arendt la memoria ha bisogno della nostra protezione per poter sopravvivere. Nella storia dell’Italia non è stata molto protetta o almeno è stata guardata con gli occhi di alcuni e non di altri, di coloro che furono cacciati dalle scuole, costretti ad abbandonare il paese o finirono bruciati nei forni. Ci fu una scienza che si mise al servizio dell’ideologia con un Manifesto pieno di odio e pura. Le istituzioni così ci fanno recuperare la dignità e la speranza di dire a voi: ‘Questi sono i modelli negativi ripresi anche da alcuni leader con un po’ di superficialità. I nomi proposti invece sono l’esempio di un modello positivo“. Così la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, durante il suo intervento al cinema Andromeda.

2018-11-15T12:18:11+01:00