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Maturità 2019. Serianni a studenti: “Per la prima prova leggete editoriali”

ROMA – “Non c’è una rivoluzione e non ci deve essere, perché la scuola deve garantire la continuià. I ragazzi non troveranno il saggio argomentativo, ma l’attenzione all’argomentazione non viene meno”. Luca Serianni, che ha guidato la commissione che preparerà le nuove tracce di italiano, chiarisce ai docenti di lettere le nuove impostazioni della prima […]

ROMA – “Non c’è una rivoluzione e non ci deve essere, perché la scuola deve garantire la continuià. I ragazzi non troveranno il saggio argomentativo, ma l’attenzione all’argomentazione non viene meno”. Luca Serianni, che ha guidato la commissione che preparerà le nuove tracce di italiano, chiarisce ai docenti di lettere le nuove impostazioni della prima prova dell’esame di Stato. Storico della lingua, accademico della Crusca e autore di testi sulla didattica dell’italiano, questo pomeriggio Serianni è stato ospite del convegno ‘Saper leggere per saper scrivere’, al liceo Gassman di Roma.

Due ore in cui i docenti sono tornati dall’altra parte dei banchi per assistere alla lezione del Professore di lettere per antonomasia. Il convegno, infatti, ha assunto la forma di una vera e propria lezione, quella che Serianni propone di replicare nelle aule degli istituti per preparare i ragazzi al tema di maturità. Per lo storico della lingua i professori devono puntare sull’esercizio della scrittura, accompagnata dalla lettura in classe di quotidiani e riviste di attualità.

“In tutte le fasi dell’insegnamento di italiano il docente deve stimolare l’interesse per la lettura, che si alimenta su se’ stesso ma ha bisogno di un supporto- ha suggerito Serianni- Ogni ragazzo, alla fine del suo percorso di studi, dovrebbe essere in grado di capire un editoriale”. Partire del giornalismo, quindi, perché la buona scrittura non si nasconde solo nei testi letterari, e perché attraverso la stampa i ragazzi potranno avvicinarsi all’attualità, tema cardine della tipologia C.

Davanti ai docenti impauriti per le nuove caratteristiche del tema, Serianni ha voluto dare un segno di continuità che guarda verso la semplificazione: “Ho insistito per eliminare le domande troppo tecniche nell’analisi del testo e concentrare le tracce nel periodo storico post-unitario- aggiunge l’ex docente de La Sapienza- perché il secondo ‘800 è da sempre un argomento svolto nell’ultimo anno di liceo”. Via il tema storico, poco appetibile perché troppo lontano dalla preparazione dei ragazzi, mentre il plico si alleggerisce e si concentra sulla capacità di ragionamento dei ragazzi: “Il testo dev’essere frutto di una riflessione- ha concluso Serianni- La comprensione è un dato che non si può dare per scontato”.

2018-11-21T11:04:51+01:00