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Spazio 2019: ecco l’anno che sarà – PRIMA PARTE [VIDEO]

L’esplorazione spaziale si arricchisce, ogni anno che passa, di esperienze oltre l’atmosfera. Il 2018 è stato un anno straordinario, con tanti avvenimenti che hanno suscitato il sempre maggiore interesse dell’industria pubblica e privata di tutto il mondo per questa straordinaria frontiera e sarà così anche il 2019. L’anno prossimo vedrà il ritorno di Luca Parmitano, […]

22 Dicembre 2018

L’esplorazione spaziale si arricchisce, ogni anno che passa, di esperienze oltre l’atmosfera. Il 2018 è stato un anno straordinario, con tanti avvenimenti che hanno suscitato il sempre maggiore interesse dell’industria pubblica e privata di tutto il mondo per questa straordinaria frontiera e sarà così anche il 2019.

L’anno prossimo vedrà il ritorno di Luca Parmitano, con la missione ESA Beyond, sulla Stazione Spaziale Internazionale ma anche il lancio di Cheops, passando per i viaggi sperimentali delle compagnie private. E si riaccende inoltre quella passione che ci aveva fatto brillare gli occhi 50 anni fa con il primo uomo sulla Luna. Ma vediamo insieme che anno sarà.

La Stazione spaziale Internazionale
Proseguono le attività sul laboratorio orbitante. Il primo equipaggio del 2019 arriverà sulla ISS il 28 febbraio. A bordo della Soyuz MS-12 ci saranno l’astronauta americano Nick Hague e il russo Aleksey Ovchinin, che lo scorso 11 ottobre affrontarono un abort durante il lancio con la Soyuz MS-10, a causa di un malfunzionamento durante il distacco dei booster laterali. Ad essi si aggiungerà l’americana Christina Hammock Koch al suo primo volo.

Prevista per i primi di luglio la partenza della missione “Beyond” di Luca Parmitano durante la quale sono previsti più di 50 esperimenti, di cui 7 made in Italy. L’astronauta dell’Esa ricoprirà anche il ruolo di comandante, diventando così il primo italiano a rivestire questa carica sulla Stazione spaziale.



Pianeti e corpi celesti
“Capodanno col botto”, è il caso di dirlo. Sembra proprio che la sonda Nasa New Horizons, riuscirà a scattare delle foto a Ultima Thule un remoto oggetto ghiacciato nella Fascia di Kuiper, scoperto dal telescopio spaziale Hubble. L’oggetto è distante oltre 6 miliardi di chilometri dal Sole. Si stima che New Horizons raggiungerà il punto più vicino alle ore 06:33 italiane del 1 gennaio 2019.

A febbraio 2019 OSIRIS-Rex, la missione Nasa con la sostanziale partecipazione italiana dei ricercatori dell’Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf), comincerà la mappatura globale e dettagliata dell’asteroide Bennu, in modo da poter determinare il sito migliore per la raccolta di campioni che verranno riportati a Terra nel 2023.

L’atteso touchdown di Hayabusa sull’asteroide Ryugu è più complicato del previsto. L’agenzia spaziale giapponese ha analizzato più di 200 foto scattate dal rover Minerva, dichiarando che nessuna di esse evidenzia un’area priva di massi e omogenea, essenziale per l’atterraggio della sonda. La Jaxa ha dichiarato di non voler ancora rinunciare all’atterraggio, inizialmente previsto per fine ottobre e poi posticipato all’inizio del 2019.

L’Agenzia Spaziale Europea ha recentemente annunciato che il piccolo telescopio spaziale CHEOPS (CHaracterising ExoPlanet Satellite) verrà lanciato nel periodo compreso tra il 15 ottobre ed il 14 novembre 2019. Il lancio avverrà dallo spazioporto europeo di Kourou nella Guyana francese, per mezzo di un vettore russo Soyuz gestito da Arianespace. L’obiettivo di CHEOPS sarà raccogliere più dati possibili di esopianeti delle dimensioni comprese tra quelle della Terra e Nettuno. Insieme a CHEOPS, sarà lanciato anche uno dei quattro satelliti della costellazione Cosmo-Skymed di seconda generazione.

Space economy, voli commerciali e turismo spaziale
Dopo il pensionamento degli Space Shuttle avvenuto nel 2011, nel 2019 inizierà ufficialmente la nuova fase della “(ri)conquista dello spazio” con i lanci delle capsule targate Nasa/società private.

Ad esordire, il prossimo 7 gennaio, sarà la Crew Dragon di SpaceX. La compagnia di Elon Musk ha fissato il primo volo senza equipaggio della capsula Dragon 2, destinata al trasporto di astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale. La missione denominata Demo-1 sarà lanciata a bordo del Falcon 9 dal launch pad 39A del Kennedy Space Center. Durante questa missione, Dragon testerà i suoi sistemi e si aggancerà alla Iss per poi tornare sulla Terra con uno splashdown nell’oceano.

Se tutto andrà per il meglio, verrà effettuato un secondo volo di prova, questa volta con equipaggio, la SpaceX Demonstration Mission 2, fissato per giugno.

A marzo sarà la volta della Boeing con la CST-100 Starliner (Crew Space Transportation-100), una navetta che può trasportare fino a sette astronauti e restare attraccata alla ISS per diversi mesi. Il lancio avverrà con un razzo Atlas V, per un viaggio di prova senza nessun astronauta a bordo.

C’è da dire che quando la Nasa ha assegnato i contratti per i voli con astronauti nel 2014, si aspettava che almeno uno dei due veicoli sviluppati da Space X e Boeing ottenesse le certificazioni di sicurezza richieste per i voli umani entro la fine 2017, ma entrambe le compagnie hanno avuto ritardi dovuti a problemi tecnici e a mancanza di finanziamenti.

Un successo a tutti gli effetti, nonostante i ritardi del programma rispetto alle previsioni iniziali, è quello portato a termine da Virgin Galactic in questi giorni con il test dello SpaceShipTwo che ha raggiunto la quota di 82,7 chilometri di altitudine ad una velocità di Mach 2,9. Era dall’era degli Space Shuttle che un velivolo americano con equipaggio non raggiungeva lo spazio.

Proprio a bordo dello SpaceShipTwo, presumibilmente nel 2019, potranno volare esperimenti e attività di ricerca italiani, grazie all’accordo siglato dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) con la società americana.

Anche la Cina accelera nello sviluppo di una capsula che andrà a sostituire la Shenzhou, annunciando il 2019 l’anno del debutto con una missione senza equipaggio. La nuova capsula avrà la forma simile alla Dragon di SpaceX, potrà ospitare da 4 a 6 taikonauti, sarà modulare e riutilizzabile.

“Non est ad astra mollis e terris via”, scriveva Seneca “non è facile la strada che dalla Terra conduce alle stelle”. Possiamo dirlo anche oggi, con un 2019 di “Eventi spaziali” da ammirare.

2018-12-22T00:18:41+01:00