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A Futura Genova anche plesso ‘Fratelli Fernandez Diaz’ di Meina

MILANO – “Sono emozionata e felicissima, Genova sarà il coronamento di tanta fatica, e i ragazzi sono preparatissimi. Devo dire la verità, per noi è già una grande vittoria avercela fatta, insieme ai miei colleghi e agli alunni, perché se siamo selezionati per Futura Genova è veramente merito di tutti i colleghi. È stato veramente […]

MILANO – “Sono emozionata e felicissima, Genova sarà il coronamento di tanta fatica, e i ragazzi sono preparatissimi. Devo dire la verità, per noi è già una grande vittoria avercela fatta, insieme ai miei colleghi e agli alunni, perché se siamo selezionati per Futura Genova è veramente merito di tutti i colleghi. È stato veramente un bellissimo lavoro di gruppo”. Queste le parole con cui Lara Ferrari ha confidato alla Dire il sentimento di attesa ed emozione che con i suoi alunni della scuola secondaria di primo grado ‘Fratelli Fernandez Diaz’ di Meina, in provincia di Novara, stanno vivendo in questi giorni. Un lavoro di squadra, dove l’insegnante è come “un allenatore che motiva i ragazzi e la classe diventa una squadra”, per usare ancora le parole di Lara Ferrari.

Un impegno collettivo che ha portato all’elaborazione del progetto di realtà aumentata ‘Women.. people who made the difference/women cube’. Questo prodotto, frutto di mesi di preparazione in classe, parteciperà a ‘Futura Genova’, l’evento organizzato dal ministero dell’Istruzione per raccontare sui territori la scuola digitale, che si terrà in diversi luoghi del capoluogo ligure, dal 4 al 6 aprile.

Oltre 8.000 persone saranno coinvolte in incontri, dibattiti, gare di idee per contribuire al percorso di innovazione in atto negli istituti scolastici italiani, nell’ambito del piano nazionale scuola digitale promosso dal Miur. A Genova verranno anche eletti i vincitori del ‘Premio Scuola Digitale’, che ha visto gli studenti italiani sfidarsi nei mesi scorsi a colpi di prototipi. Ma anche quelli della gara di idee sul tema della social innovation e del ‘Womest’, la competizione per le studentesse sulle cosiddette discipline STEM (science, technology, engineering and mathematics).

Tra i 18 finalisti regionali del ‘Premio Scuola Digitale’ ci sono anche le due classi terze della scuola di Meina che nella mattinata di venerdì 5 aprile presenteranno il proprio progetto di realtà aumentata e nell’arco della tre giorni lo esporranno nella ‘Future Zone’ – la zona dell’evento dedicata alle buone pratiche delle scuole – sperando di essere votata e selezionata per la premiazione di sabato 6 aprile. Solo 5 scuole si contenderanno infatti i premi. La scuola di Meina fa parte della rete nazionale delle scuole che adottano il modello cosiddetto senza zaino, da cui peraltro discende un movimento educativo omonimo.

Secondo Lara Ferrari, docente di inglese e animatrice digitale, questa impostazione propria dell’istituto ha inciso favorevolmente sulla riuscita del progetto presentato a Futura. Una scuola senza zaino “è una scuola in cui si sperimenta una didattica innovativa- ha spiegato alla Dire Lara Ferrari – una metodologia dove l’aula tradizionale scompare; quella che io chiamo aula ad autobus delle scuole tradizionali qui non esiste perché l’uso dello spazio varia in base all’attività. Il fatto di non avere la cattedra e i banchi in fila facilita il lavoro di gruppo: l’aula diventa praticamente un laboratorio e io divento per loro come un allenatore che li motiva, non gli do solo l’inglese. Così diventiamo una squadra. E così motivo anche me stessa”.

“In tutto questo-ha proseguito Ferrari- noi dedichiamo molto spazio alla riflessione collettiva, perché aiuta a capirsi; inoltre lavoriamo per macro-aree perché questo mette l’insegnante nella condizione di lavorare di più coi colleghi. Utilizziamo i drive per condividere materiali sia tra noi docenti sia con gli alunni, che caricano i compiti. Poi c’è da dire che siccome i materiali li prepariamo noi perché non usiamo quasi per nulla libri, la didattica diventa quasi personalizzata e il rapporto con gli alunni riesce davvero a diventare 1 a 1”.

Per di più, la tecnologia ha una posizione rilevante in questo tipo di didattica, che infatti viene insegnata: “Sì- ha spiegato Ferrari- aiuta moltissimo. La tecnologia permette di includere, creare, arricchirci, divertirci. Un ragazzo per esempio aveva difficoltà in inglese ma amava molto la tecnologia, allora ho puntato sulla tecnologia per avvicinarlo alla mia materia- ha raccontato Ferrai- e così ha iniziato a realizzare video anche molto belli impiegando l’inglese e ora la lingua gli piace più di prima”.

Così, peraltro, è nato il progetto ‘People who made a difference’- una serie di interviste video in lingua inglese con grandi personaggi della storia che si sono distinti per impegno come Mandela o invenzioni come Billa Gates- che ha ispirato quello con cui le classi gareggeranno a Genova. “Studiando le nuove piattaforme e gli strumenti digitali più avanzati nelle ore di tecnologia- ha dichiarato la docente- gli studenti del terzo anno avevano già molte conoscenze e quindi si sono dimostrati sin da subito aperti ad accogliere la sfida digitale. Nella settimana del rosa digitale abbiamo replicato l’esercizio ‘People who made a difference’ parlando di donne e dando vita a ‘Women…people who made the difference'”.

“Ispirata anche da una idea di app che aveva sviluppato un collega di Pomigliano d’Arco che si chiama ‘Donne in gioco’- ha proseguito la Ferrari- ci siamo messi all’opera per creare un prodotto in realtà aumentata usando una piattaforma adeguata e poi, con un cubo di legno, abbiamo realizzato lo ‘Women cube’, cioè il cubo con i volti delle donne su cui i ragazzi hanno lavorato: Gianna Fratta, Rita Levi Montalcini, Margherita Hack, Marta Vieira da Silva, Maria Lai, Samantha Cristoforetti. Funziona così- ha proseguito la docente- inquadrando il cubo con il telefono, dall’app della piattaforma, l’utente viene rimandato a video realizzati da noi che spiegano la storia delle donne presentante sotto forma di interviste, sempre in lingua inglese”.

“Quello che mi piace di più di questo progetto- ha concluso Lara Ferrari- è il fatto che sia nato da tante idee di tante persone. Questo lo rende una cosa di tanti, di tutti noi, ed è il suo valore aggiunto. Per questo secondo me siamo riusciti a essere selezionati per la finale”.

2019-04-03T09:51:14+02:00