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Minori, oltre un mln in Italia nati da immigrati: ecco i numeri Agia

Ogni anno circa il 15% delle nascite complessive

ROMA – Sono un milione e 41.177 gli under 18 in Italia con genitori di origine immigrata. Dati Istat alla mano, tra il 1993 e il 2014 sono nati quasi 971 mila bambini da genitori stranieri ma le nascite sembrano ora in calo. Si registrano infatti 80 mila nascite nel 2012 contro le 67.933 del 2017. Ciononostante i minori nati da genitori immigrati rimangono all’incirca il 15% delle nascite complessive della Penisola. Numeri contenuti nel report ‘L’inclusione e la partecipazione delle nuove generazioni di origine immigrata. Focus sulla condizione femminile’ presentato oggi a Roma dall’Autorita’ garante dell’Infanzia.

I dati indicano un divario regionale piuttosto ampio, con un 20% delle nascite nelle regioni settentrionali e un 5% tra le Isole e il Mezzogiorno. Attualmente dei ragazzi con genitori stranieri la grande maggioranza e’ nata in Italia: oltre 7 su 10.

I DATI E LA SCUOLA 

A scuola gli studenti stranieri, secondo i dati Miur dell’anno scolastico 2016-2017, risultano più numerosi nella scuola primaria (302.122), in minori numero nella scuola secondaria di II grado (191.663) e ancora in decrescita nella secondaria di I grado, in cui si stimano 167.486 allievi stranieri circa. Per le scuole secondarie di I e II grado, più del 30% degli studenti stranieri è nato in Italia, il 23,5% è arrivato entro i 6 anni, il 26,2% tra i 6 e i 10 e il 19,9% e’ arrivato dagli 11 anni in su. Il 43% dei minori stranieri nati in Italia frequentano la scuola secondaria di I grado mentre solo il 18% frequenta quella di II grado. Quasi il 25% dei ragazzi nati in Italia parla in famiglia una lingua diversa dall’italiano, il 24% parla solo italiano mentre gli altri parlano entrambe le lingue. Tra i nati in Italia o arrivati in eta’ prescolare sono il 75% quelli che dichiarano di pensare in italiano. Focus sulla condizione femminile: ragazze categoria più a rischio, su di loro le aspettative della famiglia.

IL FOCUS

In materia di donne, sono circa 500 mila le minorenni di origine immigrata presenti in Italia (dato Istat all’1 gennaio 2018). Poco meno della meta’ di quel milione di under 18 nati da genitori stranieri, alla continua ricerca di un equilibrio tra le proprie tradizioni culturali e le abitudini e i riti sociali del paese in cui vivono. Le adolescenti sono la categoria più a rischio, perché è soprattutto su di loro che si concentrano le aspettative delle famiglie, in termini di mantenimento dei ruoli e delle tradizioni. Nello stesso tempo non mancano osservazioni critiche da parte delle stesse giovani sugli standard che la società occidentale pone alle donne, dall’aspetto fisico alla realizzazione personale e professionale. Le ragazze spesso non si sentono sufficientemente ascoltate e comprese dalle loro famiglie e vivono situazioni conflittuali nei rapporti con i genitori, a causa delle amicizie, delle relazioni sentimentali, della gestione del tempo extrascolastico. Si sentono a disagio nei confronti delle coetanee, a causa delle diverse condizioni economiche che impongono loro diversi limiti.

La ricerca delle buone prassi, l’esperienza di Genova e Palermo:

GENOVA

La comunità ecuadoriana rappresenta la comunità straniera più numerosa presente nel capoluogo ligure: secondo i dati del Comune nel 2016 i cittadini ecuadoriani erano poco più di 14mila, di cui 4.500 minorenni. Negli ultimi anni si è registrato un significativo accesso della comunità ecuadoriana ai servizi del territorio e, in particolare, agli interventi di sostegno familiare e di tutela delle persone di minore età. È una buona prassi quella rappresentata dal lavoro di confronto, incontro e dialogo tra le diverse autorità coinvolte (Consolato dell’Ecuador, Comune di Genova e Autorità giudiziaria) finalizzato a comprendere le effettive esigenze di intervento e ad attuare progetti comuni. Rilevante la stipula del Memorandum di intesa tra Consolato dell’Ecuador a Genova e Comune, in relazione all’applicazione delle Convenzioni internazionali relative alla protezione dei minori. Il Memorandum sostiene la tutela di famiglie, bambine, bambini e adolescenti in situazioni di disagio familiare e/o difficoltà educativa e mira a creare occasioni di collaborazione per garantire la migliore tutela dei minorenni cittadini ecuadoriani genovesi, favorendo la cooperazione in ambito sociale, familiare e migratorio. Il lavoro di dialogo e collaborazione ha permesso di procedere, in particolare nei procedimenti civili di competenza del Tribunale per i minorenni, con una continuità ed efficacia spesso in precedenza ostacolata dall’opposizione delle parti rispetto al riconoscimento dell’autorità procedente.

PALERMO

A Palermo si contano circa 33mila immigrati, appartenenti a numerose etnie diverse. L’incidenza dei minorenni stranieri è pari al 25/30%. Sono oltre 8.600 quelli di età compresa tra i 10 e i 14 anni e poco più di 11 mila quelli che hanno dai 15 ai 19 anni (dati 2017 – Osservatorio migrazioni). Tra le buone prassi di inclusione e partecipazione si segnala la Consulta delle culture, organo rappresentativo di tutti i cittadini stranieri, comunitari, extracomunitari, apolidi e di coloro che hanno acquistato la cittadinanza italiana, con funzioni consultive e propositive per l’attività dell’amministrazione comunale. Particolarmente riuscito poi è il progetto ‘Un te’ con Adilah’ nel quartiere Ballarò, che ha promosso l’idea di offrire sostegno ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a partire dalla figura della madre, attraverso l’attivazione di percorsi di self-efficacy, sportelli specialistici di supporto alla maternità e formazione delle giovani donne. 

2019-04-16T16:33:19+02:00