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Agape, il progetto nazionale incentrato sul’amore

Ultimo appuntamento della rete di studenti e insegnanti contro le discriminazioni

BOLOGNA – “Abbiamo scelto l’acronimo Agape (Azioni Generative di Accoglienza per Progetti Educativi) perché vogliamo combattere con la cura delle relazioni ogni tipo di pregiudizio e discriminazione”. Così Laura Cornero, docente referente e tutor del progetto nazionale Agape spiega l’iniziativa che coinvolge 60 dirigenti da dodici regioni italiane, più di 30.000 famiglie, 1200 peer educator e 120 tutor. Agape in greco significa infatti amore, protezione, cura dell’altro.

Domani 22 maggio a Genova si svolgerà l’incontro conclusivo del progetto promosso dalla presidenza del Consiglio dei ministri, dal ministero delle Pari opportunità, e sostenuto dall’Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori e Formatori (UCIIM). L’evento si svolgerà alle 11.30 presso il liceo D’Oria e vedrà la partecipazione dell’ex senatrice Elena Ferrara, promotrice della legge per la prevenzione del cyber bullismo del 2017. Oltre al liceo ‘D’Oria’ saranno presenti gli istituti comprensivi genovesi ‘Molassana e Prato’ e ‘Quezzi’.

Obiettivo dunque è quello di sensibilizzare la comunità studentesca verso i temi della violenza di genere, le discriminazioni, gli stereotipi e i pregiudizi. Unico scopo comune, quello di prevenire la violenza e il cyber-bullismo e promuovere l’inclusione sociale fuori e dentro la scuola. Alla base del progetto c’è l’idea che devono essere i giovani stessi a trasmettere ai propri coetanei la volontà di cambiare una società che troppo spesso propone relazioni asimmetriche, sbilanciate, priva del rispetto per le differenze. E sono stati proprio gli studenti, di ogni ordine e grado, nella veste di peer educator i protagonisti attivi del progetto.

“Si lavora e si studia meglio se si è consapevoli dell’importanza di contrastare pregiudizi e stereotipi- ha sottolineato Maria Aurelia Viotti, preside del liceo d’Oria, istituto capofila del progetto per la Regione Liguria- La scuola è un microcosmo e e gli studenti possono diventare motori di un cambiamento di più vasta portata”.

2019-05-21T16:23:16+02:00