ROMA – Palermo chiama e le scuole rispondono. Sono arrivati in Sicilia al grido di ‘Noi la mafia non la vogliamo‘ e scandendo i nomi di ‘Giovanni e Paolo‘ i 1.500 studenti a bordo della Nave della Legalità per la 27esima edizione di #palermochiamaitalia. Ad accoglierli, oltre a migliaia di altri ragazzi delle scuole siciliane, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e Maria Falcone, sorella di Giovanni e presidente della fondazione omonima.
Durante le prime ore della traversata notturna da Civitavecchia, si sono alternati gli interventi del procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero de Raho, del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e del ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. Quest’ultimo ha ribadito come sia importante vedere tutti questi ragazzi “che non hanno paura e lottano in maniera pura” per la legalità e contro tutte le mafie. Per de Raho, “le mafie devono essere combattute non solo con la repressione, ma tutti si devono attivare per impedire che queste entrino nei flussi dove circola il denaro. Perché– ha aggiunto- le mafie stanno cambiando pelle, non sparano più ma sono infiltrate negli affari“. Il ministro Bonafede, infine, ha spiegato che “l’Italia ha un passato pieno di ferite ancora aperte. La grandezza è prendere quella storia e fare delle leggi che siano le migliori al mondo. Questa è la direzione verso cui stiamo andando“.
Tra gli altri presenti al dibattito l’Autorità garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Filomena Albano, l’ex presidente del Senato, Piero Grasso, la presidente delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni.